Vangelo secondo Maria
Sommario:
1.3
Tratto dal romanzo di Barbara Alberti uscito nel 1979, “Vangelo secondo Maria” è una sorta di oratorio femminista vecchio stile che vorrebbe sfruttare l’aria che tira, ma finisce per sembrare un pamphlet zavorrato da tematiche ormai riviste e corrette sino all’esaurimento. Trapiantando il più casto e puro tra i racconti cristiani nel brullo e arcaico paesaggio sardo dove regnano gli uomini e i loro riti violenti, si procede utilizzando la cadenza, le luci, le pause e i silenzi del realismo magico supportandoli con visioni allucinatorie e linguaggi antiretorici vagamente ispirati al teatro di Artaud e Bene in cui, pour cause, risulta stonato l’inserimento dei versi di De André. La Porcaroli è un’attrice emergente dalle indubbie potenzialità, ma se la sua Maria teenager ebrea è abbastanza spigliata quando non vuole sposarsi, anzi sogna di fuggire da Nazaret per scoprire il mondo e le sue meraviglie, proprio non regge l’intento complessivo di conferire forza e urgenza al ribaltamento dell’immagine devozionale restituendole sessualità e indipendenza in nome e per conto del relativismo odierno. Sia pure facendo finta di non conoscere le tante e importanti incursioni operate dal cinema “dietro le quinte” dei testi canonici -a cominciare da quelle travolgenti di Pasolini e Scorsese- il film appare debole e inefficace, magari un po’ più dignitoso del recente e smodato “Chiara” della Nicchiarelli, ma in ogni caso incapace di emozionare e soprattutto di trasformare l’iconografia mariana in manualetto sindacale rivendicatore di diritti.
VANGELO SECONDO MARIA
DRAMMATICO – ITALIA 2023
Un film di Paolo Zucca. Con: Benedetta Porcaroli, Alessandro Gassmann, Lidia Vitale, Leonardo Capuano, Maurizio Lombardi, Fortunato Cerlino
