Ti mangio il cuore
Sommario: Promontorio del Gargano, anni Duemila. I clan mafiosi dei Malatesta e i Camporeale riattizzano un'antica e barbara faida quando Andrea, figlio prediletto del boss Michele, s'innamora follemente e diventa l'amante di Marilena, moglie e madre di tre figli di un rampollo del clan nemico.
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Passato a Venezia nella sezione Orizzonti, “Ti mangio il cuore” è la trasposizione sullo schermo del libro omonimo (ed. Feltrinelli) basato sulla storia vera della prima pentita dei clan mafiosi del Gargano, la cosiddetta quarta mafia. Pippo Mezzapesa, anche cosceneggiatore con Antonella Gaeta e Davide Serino, affronta vicende già di per sé nerissime scegliendo di orchestrare immagini e dialoghi con una veemenza senza pari abbinando alla lontana suggestione dei primi film di Germi e Rosi la spietatezza dei crime-movie hongkonghesi e del nostrano filone savianesco-gomorriano. Per riuscirci si è basato sullo stile survoltato, le recitazioni scolpite, la musica di Theo Teardo e la fotografia in bianco e nero di Michele D’Attanasio: struttura che a qualche critico è sembrata troppo urlata e compiaciuta e potrà certo dispiacere ai pubblici morigerati, ma a ben vedere risponde a un progetto drammaturgico autoriale, inteso sin dall’inizio a far prevalere la fisicità sulla psicologia. Senza un attimo di tregua: i Malatesta e i Camporeale, nemici mortali da quando quasi tutta la prima famiglia fu massacrata dai killer della seconda, riattizzano dopo quarant’anni una faida barbara e inumana perché Andrea Malatesta (Patané), il figlio prediletto del boss Michele (Ragno) si è follemente innamorato e diventato l’amante di Marilena (Elodie), moglie e madre di tre figli di un Camporeale. I valori principali di questo Giulietta & Romeo trapiantato nel finora poco utilizzato territorio rurale del foggiano –sembra quasi di assistere a una resa dei conti nel Far West americano- stanno nell’ineccepibile qualità delle riprese e nella selvaggia esplosione di sentimenti atavici (in particolare l’ossessione sterminatrice di Andrea) in persone che convivono con le vacche, le pecore e i maiali e spesso agiscono e reagiscono come o peggio di loro. Elodie funziona certo da elemento attrattivo, però non è vero che finisce col “mangiarsi” il film: diremmo, anzi, al contrario che è difficile giudicarne le doti recitative perché Marilena con la sua aggressiva avvenenza è perfettamente ricalcata sull’immagine pubblica della pop star (promozione della comunità LGBT compresa).
TI MANGIO IL CUORE
NOIR – ITALIA 2022
Un film di Pippo Mezzapesa. Con Elodie, Francesco Patané, Lidia Vitale, Francesco Di Leva, Tommaso Ragno, Michele Placido
