Recensioni

Pubblicato il 26 Ottobre 2016 | da Valerio Caprara

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The Accountant

The Accountant Valerio Caprara
soggetto e sceneggiatura
regia
interpretazioni
emozioni

Sommario: Da bambino genio della matematica benché autistico, da adulto contabile sotto copertura di organizzazioni criminali. La scoperta di un maxi-intrigo lo costringerà a utilizzare ai limiti dell'insostenibilità i suoi abnomi poteri.

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Non è perfetto “The Accountant”, perché sarebbe arduo per molti –non solo per il recensore che non può certo rivelarne i dettagli- raccapezzarsi tra le anse della trama. Volendo aderire alle classificazioni ricorrenti, per di più, è quasi impossibile scegliere la casella giusta per il nuovo film del regista di “Warrior” O’Connor: un po’ thriller, un po’ melodramma, un po’ racconto di formazione, punta in definitiva le sue carte soprattutto sull’ottima resa del cast, capeggiato da un Ben Affleck per una volta in grado di non abbandonarsi alla bella presenza non riscattata da un’inespressività imbarazzante. Il mezzo miracolo forse dipende dal fatto che il suo antieroe Wolff è stato un bambino autistico ma nello stesso tempo un genio matematico (un implicito omaggio al cult movie “Rain Man”), cresciuto con il fratello minore come unico amico e sotto la sferza del padre ex militare che ha sottoposto entrambi a un addestramento implacabile e durissimo.

Da adulto è diventato un contabile sotto copertura di organizzazioni criminali, una sorta di freelance del male, ma lo snodo clou del film scatta quando si rende conto degli enormi e sospetti ammanchi di una società di robotica gestita da un ambiguo personaggio (Lithgow); circostanza complicata dal fatto che l’inghippo è stato scoperto anche da una giovane collega (Kendrick) con la quale sarà costretto ovviamente ad allearsi. Sul piano del ritmo narrativo e della continuità della suspense, insomma, O’Connor riesce a reggere il confronto con la ricchezza ormai straripante delle migliori serie tv che stanno attentando al primato del cinema distribuito nelle sempre più boccheggianti sale. Lo show di gesti controllati nel segno della scissione di personalità – formidabili i momenti in cui Wolff allena la forza della mente per potere al momento opportuno piegare le normali esigenze della carne – ci ricorda inevitabilmente le incarnazioni dell’attore nel personaggio di Batman, ma mentre in quei casi le critiche arrivarono a valanga, per “The Accountant” dovrebbe andare molto meglio perché il minimalismo recitativo è utile per fronteggiare le ridondanze da blockbuster, sia pure intelligente, che inevitabilmente si registrano in vista del finale.

THE ACCOUNTANT

Regia: Gavin O’Connor

Con: Ben Affleck, Anna Kendrick, J.K. Simmons, Jon Bernthal

Thriller. Usa 2016

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