Recensioni

Pubblicato il 18 Luglio 2025 | da Valerio Caprara

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Superman

Superman Valerio Caprara
soggetto e sceneggiatura
regia
interpretazioni
emozioni

Sommario:

1.8


Affidando le redini di un ambizioso reboot di “Superman” a James Gunn, co-presidente, co-amministratore e direttore creativo dei suoi neonati studios, è ovvio che la DC Cinematic Universe abbia scelto lo stratega aziendale piuttosto che il regista tout court: non a caso, mentre una forte “stanchezza da supereroi” aleggia sul pubblico dei cultori dei cinecomics, l’autore della trilogia “Guardiani della Galassia” si è posto innanzitutto l’obiettivo di rinvigorire l’identità della saga e allo stesso tempo di aggiornarne la mitologia. Il punto di partenza non sarebbe campato in aria: i tempi sono cambiati e il personaggio immaginato da Jerry Siegel e Joe Schuster all’inizio degli anni Trenta deve inevitabilmente rivolgersi a una nuova generazione di non-lettori, in prevalenza nerd o spettatori casuali, a costo di scontentare adulti nostalgici e orfani inconsolabili di Christopher Reeve (“Superman”, 1978) e Henry Cavill (“L’uomo d’acciaio”, 2013). Purtroppo, però, alla prova della sala il blockbuster fallisce la missione rivelandosi alla fine una replica scontata sul piano spettacolare, mediocre su quello dei dialoghi improntati a un discutibile umorismo e smaccato su quello della riverniciatura politica alla moda woke.

Il prologo ci informa che da secoli i metaumani hanno rivelato i propri superpoteri al mondo e che il loro più celebre esponente, Superman alias Clark Kent, opera con successo a Metropolis. Purtroppo, però, a un certo punto il raddrizzatorti interpretato senza infamia e senza lode da David Corenswet viene gonfiato di botte dal ciclopico mostro detto Martello di Boravia e viene salvato a stento ma in pessime condizioni dal fedele quanto rompiscatole cagnolino Krypto che lo trasporta per curarsi nel suo glaciale rifugio Fortezza della Solitudine. Una volta rimesso in sesto Superman ritorna in città, ma viene nuovamente sconfitto dal Martello che rivela la sua vera identità, quella di Ultraman, spalla dell’arcinemico super-ricco, super-potente e super-calvo Lex Luthor (Hoult) che approfitta del caos e lo sconcerto generali per divulgare via social network uno scoop devastante: l’imbarazzante metà fino ad allora ignota del nobile videomessaggio che i genitori kryptoniani avevano dedicato al figlioletto prima d’inviarlo sulla Terra… Ci ritroviamo, ahinoi, molto lontani dal nichilismo dark del Batman di Nolan o dalle folli sarabande dello Spider-Man di Raimi perché il film non smette mai di ammiccare al cotè più andante e kitsch del copione dando risalto ai membri del gioco di squadra caro al nuovo Superman, bambinone fin troppo buono e paladino della causa di qualsiasi essere vivente,  tanto “anticonformisti” quanto scialbi, da una Supergirl con l’aspetto di un’adolescente modaiola a un Metamorpho fanfarone e una Lanterna Verde pettinata alla Louise Brooks, per non parlare della fidanzata giornalista Lois Lane interpretata da Rachel Brosnahan quasi ricalcando il piglio di certe signore del talk nostrano come Berlinguer, Annunziata, Gruber o Palombelli. Da qui a parlare di stile ce ne passa e proprio per certificare l’anonimato della confezione -a cui contribuisce la colonna sonora di David Fleming e John Murphy che rivisita con sommessa devozione il celebre tema di John Williams- basta citare le numerose scene ambientate nell’Universo Tascabile, il mondo virtuale concentrazionario creato e gestito da Luthor dove il (momentaneamente) ex superdotato in tuta rossa e blu quasi annega in un mare di pixel cercando di tenere in vita un repulsivo pargolo marziano. Inoltre per il conclamato fine edificante regista e sceneggiatore inseriscono numerose strizzatine d’occhio alla cronaca attuale -dall’invasione dell’Ucraina alla condizione degli immigrati, dalla diffusa manipolazione operata dai media al Medio Oriente insanguinato- mentre il Luthor all’avanguardia della nanotecnologia sembra incarnare un Elon Musk tallonato, per il buon peso didascalico, da un esercito di scimmiette/troll addestrate per generare hashtag odiatori e un buffo influencer che però sa fin troppo il fatto suo. Se poi aggiungessimo che il tutto è farraginoso e frastornante, appariremmo un po’ patetici: ci sono film su cui il parere della critica può essere sempre interessante, ma per la gioia di qualche spettatore qualunquista a conti fatti non conta quasi niente.

 

SUPERMAN

FANTA-AVVENTUROSO – USA 2025

Un film di James Gunn. Con: David Corenswet, Rachel Brosnahan, Nicholas Hoult, Anthony Carrigan, Isabela Merced, Bradley Cooper

 

 

 

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