Pubblicato il 8 Marzo 2018 | da Giuseppe Cozzolino
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BLADE RUNNER 2049
A cura di Andrea Coco
Un sequel visionario di un’opera cult degli anni ottanta
Sono passati trent’anni e molte cose sono cambiate sul pianeta Terra – in particolare a Los Angeles (o ciò che ne rimane) – già devastata da un precedente conflitto nucleare. C’è stata una crisi alimentare mondiale e un gigantesco black-out che ha distrutto gli archivi informatici di mezzo mondo. A risollevare le sorti di un mondo sull’orlo dell’abisso ci ha pensato Niander Wallace (Jared Leto), proprietario dell’azienda omonima, che ha risolto la grande fame, realizzando delle culture sintetiche. Inoltre Wallace ha rilevato la Tyrell corporation, reintroducendo nella società i replicanti, banditi dopo che una loro rivolta era culminata con il grande black-out energetico. Alla base di una così disastrosa ribellione c’era stata la paura degli essere umani di venire “sorpassati” dai replicanti modello Nexus 8 in grado di vivere molto, troppo a lungo. Tuttavia alcuni Nexus 8 sono ancora in circolazione e per evitare nuovi problemi è stato ricostituito il corpo speciale di polizia dei Blade Runner con il compito di “ritirarli” dalla circolazione, corpo di cui fa parte l’agente K (Ryan Gosling). In realtà lui è un replicante di ultima generazione, ma la cosa non turba più di tanto il suo lavoro, finché al temine di una traumatica operazione di “ritiro dalla circolazione” non scopre una cassa al cui interno si trova lo scheletro di una donna morta di parto molto tempo prima. Peccato che quella donna sia una Nexus e i replicanti – è cosa nota – non possono avere figli. Insomma: quanto basta per scatenare un nuovo caos. Quello finale.
Trentacinque anni dopo il celebre film di fantascienza, un’opera cult degli anni ottanta, giunge Blade Runner 2049, un sequel visionario, vincitore di due premi oscar (Miglior fotografia e Migliori effetti speciali) che in parte eredita dal suo illustre predecessore temi e situazioni e in parte introduce nuovi elementi, a cominciare dall’ambientazione urbana, la prima grande differenza che balza agli occhi dello spettatore.
Niente più pioggia incessante e metropoli cupa squarciata da fasci di luce artificiale. Nella nuova Los Angeles il cielo è opaco, l’ambiente è ovattato, asettico, ma è l’aspetto fanta-tecnologico ad aver subito una evoluzione non indifferente. Non ci si riferisce soltanto a nuovi mezzi o armi, ma a “gadget” interattivi molto sofisticati come Joi, una entità non presente nel precedente film.
Joi è un programma interattivo olografico, sviluppato per soddisfare le esigenze del suo proprietario, concepito per sopperire alla solitudine dilagante tra gli abitanti della Los Angeles del 2049. Perché lei (interpretata alla perfezione da Ana de Armas) è una “donna” virtuale, l’amante ideale, affettuosa e legata al suo “uomo” in un modo così spontaneo da sembrare vero. Inutile dire che tra i due sboccia un amore così profondo da spingere K a far evolvere la sua amante, dotandola di un apparecchio che gli permetta di portarla con se ovunque lui vada. Come se lei fosse la compagna di tutti i giorni, una donna vera.
Il tema della solitudine, già presente nella precedente opera, in questo film compie un ulteriore passo in avanti, riguarda tutti i personaggi del film e si coniuga con un altro triste aspetto della loro esistenza: tutti loro sono rinchiusi, come prigionieri, in uno spazio fisico ma anche mentale, dal quale non è possibile uscire.
Agente K è isolato da tutti, disprezzato dagli umani perché è un replicante e al tempo stesso odiato dai suoi simili perché fa parte delle unità Blade Runner. E trova conforto solo in Joi, la quale a sua volta “vive ” dentro una apparecchiatura elettronica, senza la quale “muore”.
A sua volta Niander Wallace è prigioniero della sua cecità e riesce a vedere ciò che esiste attorno a lui, ricorrendo solo a dei piccoli strumenti elettronici, i barracuda, e la dottoressa Ana Stelline (Carla Juri), creatrice di ricordi da innestare nei replicanti prodotti dalla Wallace Industries, vive rinchiusa in una cupola sterile per ragioni di salute.
E il più solo di tutti è Rick Deckard (Harrison Ford), l’ex cacciatore di androidi, sospettato di essere il compagno della Nexus morta di parto, che ha scelto di condurre un’esistenza eremitica all’interno di un ex albergo-casinò di Las Vegas e di tanto in tanto si consola vedendo l’ologramma di Elvis Presley cantare infinite volte “Can’t Help falling in love”.
E proprio sull’onda dei ricordi che si presenta il terzo elemento di riflessione suggerito allo spettatore: che cosa è reale, che cosa è vivo? Perché se i ricordi sono creati da altri, se i replicanti sono più umani degli umani, ci deve pur essere qualcosa che distingua la realtà dal sogno, l’originale da una copia senz’anima.
Una possibile risposta, non l’unica ovviamente, può giungere da Freysa (Hiam Abbass), la leader di un gruppo di replicanti rivoluzionari, la quale sostiene che: “morire per la giusta causa è la cosa più umana che possiamo fare”.
I trent’anni passati tra i due film, periodo di tempo durante il quale sono avvenute molte cose, sono stati colmati dai tre cortometraggi, “I prologhi”, girati da altrettanti registi scelti da Denis Villeneuve (il regista del film) e presenti sia nel DVD che nella versione Blu-ray del film.
Il primo cortometraggio prequel è un Anime, “Black Out 2022”, diretto da Shinichirô Watanabe, ed è ambientato nell’anno 2022 durante la vendetta dei replicanti contro gli umani che li perseguitano.
Il secondo, intitolato “2036: Nexus Dawn”, è diretto da Luke Scott ed è incentrato su Niander Wallace, che presenta una nuova versione dei Nexus totalmente obbedienti ai voleri degli esseri umani e dotati di una memoria.
Il terzo corto, diretto sempre da Scott, è intitolato “2048 Nowhere To Run” e si concentra sul personaggio di Sapper Morton (Dave Bautista) che con il uso comportamento attira involontariamente le attenzioni dell’Agente K, introducendo così il film vero e proprio.
La versione DVD contiene, inoltre, “Blade Runner 101”, una raccolta di interviste dove, il produttore, il regista e gli attori dell’opera spiegano che cosa siano i replicanti, quale funzione svolga l’unità Blade Runner 101, chi sia Wallace ovvero un personaggio complesso, machiavellico, da una parte un salvatore del pianeta dall’altra un uomo che pensa di essere Dio. A seguire la descrizione della terra nel 2049, un mondo difficile, inquietante dove oltre al cibo mancano i rapporti umani – chi può fugge nelle colonie extramondo molto più abitabili – ed un focus sul personaggio di Joi, chi sia e cosa sia in grado di diventare, e, per concludere, i mezzi di spostamento utilizzati nel 2049, un assaggio della tecnologia del futuro.
Il Blu-ray comprende, inoltre, 60 minuti di materiali extra tra cui un filmato esclusivo dal titolo “La creazione del mondo Blade Runner 2049”.
BLADE RUNNER 2049
Regia: Denis Villeneuve
Con Ryan Gosling, Harrison Ford, Ana de Armas, Sylvia Hoeks, Robin Wright, Mackenzie Davis, Carla Juri, Lennie James. Dave Bautista, Jared Leto
Fantascienza, USA 2017, Universal.