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Pubblicato il 31 Maggio 2020 | da Giuseppe Cozzolino

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Speciale Home Video: Heavy Metal

Torna  in homevideo il più geniale e irriverente film di animazione mai prodotto

(A cura di Andrea Coco)

Pianeta Terra epoca attuale. Dalla pancia di uno Space Shuttle esce un’automobile modello Corvette. A bordo del singolare veicolo c’è Grimaldi, un astronauta che utilizza il veicolo per atterrare sul globo e, percorrendo una strada nel deserto, raggiungere una villa isolata dove l’attende la figlia.
Per la bambina, l’uomo ha portato dallo spazio un regalo, una sfera luminosa di colore verde. All’improvviso l’oggetto polverizza Grimaldi e racconta alla figlia terrorizzata di chiamarsi il Loc-Nar, di essere la quintessenza del male, un oggetto che gli uomini pur di avere sono disposti a compiere azioni orribili. Anche lei farà la fine del padre, ma prima di attuare un simile piano, vuole raccontarle come sia riuscito ad influenzare la società umana nel tempo e nello spazio. Vuole eliminarla perché avverte in lei una potenziale minaccia, ma prima di ucciderla il suo perverso narcisismo lo spinge a volerle raccontare le sue nefaste imprese.
Inizia così il più geniale, irriverente e politicamente scorretto, film di animazione mai esistito, Heavy Metal, che grazie alla Universal Pictures Home Entertainment Italia approda sul piccolo schermo in formato in formato DVD e Blue Ray, arricchito da più di due ore di contenuti speciali.
Il lungometraggio è strutturato in nove episodi, alcuni dei quali realizzati utilizzando le storie pubblicate dall’omonima rivista americana, accompagnati dai brani delle più celebri bande hard rock e heavy metal dell’epoca e tratteggiati con vari livelli stilistici, perché realizzati dalle mani di più disegnatori.
La struttura narrativa non è nuova, un file rouge che unisce fra loro storie ambientate in varie epoche, passato, presente e futuro, sulla Terra e su altri pianeti e il genere narrativo utilizzato in prevalenza è quello fantasy-fantascienza, ma gli episodi hanno un’identità, una originalità narrativa e tecnica che le rende unici nel loro genere.
Trait d’union è il Lock-Nar che introduce tutti le storie, rappresenta l’oggetto del desiderio dei protagonisti e a racconto finito si lascia andare a un commento ironico, quasi moralistico, su quanto accaduto.


Ma, come premesso, il DVD/Blue Ray offre molto di più; oltre al film contiene un corposo dossier di contenuti speciali. Si parte dal “Premontaggio della versione originale integrale con il commento opzionale di Carl Macek”, autore di un libro dedicato alla realizzazione del film, ovvero una versione intermedia del lungometraggio che si distingue in più punti dall’opera definitiva.
Seguono le “Scene eliminate con commento opzionale”, con un breve filmato incompleto “Neverwhere Land”, punto di raccordo tra gli episodi “Captain Sternn” e “B-17”, ma fu tolto perché altrimenti la lunghezza complessiva del film sarebbe stata eccessiva. Si tratta di un’opera originale rimasta incompiuta, creata da Cornelius Cole III, dal grande effetto emotivo perché mostra l’influenza negativa che il Loc-Nar avrebbe avuto sull’evoluzione della Terra, dalla preistoria fino alla Seconda guerra mondiale. Un vero peccato perché il messaggio veicolato dal breve spezzone è di grande impatto visivo e morale e avrebbe dato una ulteriore dignità intellettuale all’intero film.
Infine, “La creazione di Heavy Metal – Documentario” dove sono raccontati aneddoti sulla realizzazione del film, i rapporti intercorsi tra l’opera cinematografica e la rivista, infine l’utilizzo del rotoscope. Si tratta di una tecnica di animazione dove per ottenere maggiore realismo i disegnatori ricalcano le scene utilizzando come originale le immagini di una pellicola, proiettate su un vetro traslucido. Con il rotoscope, partendo dalla modella canadese Carole Desbiens, è stata realizzato il personaggio di Taarna, la guerriera presente sulla locandina del film a cavallo di uno pterodattilo (o qualcosa di simile), icona guerriera e sogno proibito di molti adolescenti del decennio appena iniziato.
Sessualmente esplicito e razzista – ecco perché politicamente scorretto – nonché tumultuosa opera pulp, piena di sangue e frattaglie, Heavy Metal è  un’opera che rappresenta e, purtroppo, conclude un’epoca di grande libertà intellettuale, quando era possibile dissacrare in modo intelligente tutto o quasi senza subire gli attacchi dei vari comitati di benpensanti, senza doversi autocensurare per timore di perdere consensi o ricevere denunce.
Opera figlia di un certo periodo, che, però, contiene dentro quanto di buono c’era negli anni Ottanta, appena iniziati. Ed il suo finale, emblema del nuovo decennio, è quanto di più spiazzante si può attendere da un’opera del genere. 

HEAVY METAL
Regia: Gerald Potterton
Fantascienza, Fantasy, Horror, Canada, 1981
Vietato ai minori di 14 anni
Distribuzione DVD in Italia: Universal Pictures Home Entertainment Italia

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