Pubblicato il 21 Novembre 2018 | da Giuseppe Cozzolino
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TATESHI DAMPEI
In un Giappone, oramai occidentalizzato, due uomini si affrontano e con loro due concezioni del teatro e della vita.
(A cura di Andrea Coco)
Osaka, 1917. Danpei Ichikawa (GanjiroNakamura) è euforico: una nuova opera teatrale, realizzata nel solco del più puro Jidai-geki (cinema storico pieno di duelli tra spadaccini), sta per esser messa in scena e lui è sicuro che gli verrà affidata la coreografia della pièce, un’occasione per ritornare alla fama di un tempo. Ma il maestro Sawada (Raizō Ichikawa) è di tutt’altra opinione: vuole maggiore realismo nei combattimenti e, secondo lui, serve un altro coreografo, più in linea con i tempi. Per Danpei è un colpo molto duro, un’umiliazione, e lui, pur non riuscendo a capire bene che cosa intenda con la parola realismo, cerca di fare l’impossibile per accontentare Sawada.
“Tateshi Danpei”, tratto dal romanzo di YukinobuHasegawa e sceneggiato da Akira Kurosawa, è un film che racconta, attraverso le vicende di due uomini, le grandi trasformazioni in atto nel Giappone d’inizio secolo. A cambiare non sono solamente i vestiti dei personaggi, ma è la mentalità stessa del teatro e con esso della vita della nazione. I due protagonisti principali rappresentano, infatti, due epoche artistiche profondamente diverse. Sawada incarna il Nuovo Teatro Nazionale (Shinkokugeki), che recepisce alcuni aspetti del teatro realista occidentale; Danpei, invece, il Teatro Kabuki, simbolo di una tradizione artistica ancora apprezzata (ma per quanto?) dalle masse popolari. Per il giovane maestro “la vita è recitare”, per l’anziano coreografico “la vita è la scherma”.
Una amara constatazione, pronunciata dallo stesso Sawad,a che per Danpei Ichikawa suona come una condanna: lui non serve più, le sue opportunità di lavoro sono destinate a scemare, fino ad annichilirsi. Ma non è facile per l’anziano coreografo ammettere la sconfitta perché si tratta di una passione totalizzante che purtroppo lo porterà a trascurare le uniche due persone che lo amano incondizionatamente: la moglie Oharu (Kinuyo Tanaka) e la figlia adottiva Okiku (MiwaTakada).
Eppure la sua figura riesce a suscitare solidarietà nello spettatore e persino simpatia, perché è caparbio e al tempo stesso orgoglioso, un allegro anfitrione un po’ troppo incline al sakè e alle risse e, soprattutto, un combattente entusiasta come un bambino, sempre pronto a tentare di nuovo la sorte. E quando Sawada lo andrà a trovare, consapevole di avergli fatto un grave torto, Danpei, pur anziano e malato, non esiterà ad eseguire, davanti al suo giovane maestro, una ultima grande performance teatrale dove realtà e finzione si fonderanno alla perfezione.
Titolo originale: TATESHI DANPEI
Genere: drammatico
Regia: Shunkai Mizuho
Cast:Ganjiro Nakamura, Raizo Ichikawa, Kinuyo Tanaka, Miwa Takada.
Sceneggiatura: Akira Kurosawa
DVD edito da Pulp Video e distribuito da CG Entertainment*
Anno: 1962
Paese: Giappone
Durata: 87 minuti