Pubblicato il 8 Dicembre 2020 | da Valerio Caprara
0“Portandomi dentro questa magia”. L’omaggio a Sophia Loren in un libro di Paolo Lubrano
Non era affatto agevole il compito di farsi lago nel mare magnum della bibliografia sulla diva più diva nazionale. Eppure il primo punto a favore Paolo Lubrano l’ottiene grazie alla notevole eleganza d’edizione con cui si presenta al pubblico l’appena uscito Portandomi dentro questa magia – Omaggio ai 70 anni di carriera di Sophia Loren (Cultura Nova Edizioni, pp 216, Euro 19,00), una carrellata di contrappunti esistenziali e professionali che trova l’ulteriore e ancora più importante jolly in un corredo fotografico davvero ricco, variegato e sorprendente e il cui merito va condiviso almeno col progetto grafico di BraInHeart e quello della copertina di Simone Maddaluno, foto di Enzo Buono e disegno di Costantino Sgamato compresi. Lubrano, sempre operoso e appassionato nonostante l’anagrafe riveli… quasi sessant’anni, ha operato e opera in diversi ambiti della comunicazione ma in questo caso il collegamento va fatto con il Premio Civitas e in particolare con la mitica edizione del 2005 che vide il ritorno a Pozzuoli della sua cittadina più illustre e testimonial per eccellenza: svolgendo il filo d’Arianna idealmente procuratosi in quei memorabili e frenetici frangenti, l’autore si e ci orienta, infatti, in una sorta di labirinto che via via integra i risvolti esistenziali con quelli professionali fino a saldarli in una fiaba realistica non riservata solo alla puntigliosità dei cinefili (che magari rimpiangeranno l’assenza dell’indice dei nomi citati o di una parte della succitata e così corposa bibliografia), bensì in grado di incidere un credibile e originale identikit per via poetica e a tratti persino onirica senza ricorrere agli addentellati patriottico-retorici di prammatica.
Integrato, tra l’altro, dai sapidi racconti dell’onnisciente napoletanologo Amedeo Colella e da una prefazione della giovanissima, limpida e determinata Ludovica Nasti neo attrice di “L’amica geniale”, il volume ripercorre in quest’ottica liberata da vecchi equivoci e complessi il saliscendi tra l‘alto, il medio e il basso della filmografia di Sophia (questa sì, presente, insieme a un elenco dei premi e riconoscimenti), ricomponendo le tessere di un puzzle comprendente la scalata ai sogni d’infanzia, lo sboccio di una bellezza esplosiva e per i bigotti di ieri e qualcuna/o anche di oggi persino scandalosa, la ricerca continua del miglioramento tecnico e della forza necessaria per non soccombere alle scorciatoie del mestiere e arrivando infine a sciogliere alcuni degli enigmi in cui si crogiolano da sempre sia i fans, sia gli studiosi su come è stato costruito un tale o tal altro personaggio, su come oggi possono o non possono percepirsi le relative motivazioni drammaturgiche e sul perché persista -come quasi sempre accade- il fascino di tante indimenticabili sequenze.