Pubblicato il 23 Dicembre 2022 | da Valerio Caprara
0Perfetta illusione
Sommario: Milano, oggi. Toni si ritrova a gestire tra la moglie e l'amante due vite contrapposte e parallele, la prima mortificata dalla modesta condizione sociale ed economica, la seconda in linea con le proprie ambizioni artistiche e l'opportunità di entrare a far parte dell’élite intellettuale.
3.8
Corsicato è mancato per troppi anni al cinema italiano nonostante le ottime prove da documentarista. Lo si percepisce chiaramente grazie a “Perfetta illusione” che ribadisce rinnovandole l’integrità e l’unicità del suo profilo cinematografico. Torna a farsi apprezzare, infatti, uno stile denso di sensi nascosti o impliciti che spetta allo spettatore portare alla luce senza rinunciare al piacere del testo, stavolta in apparenza più trattenuto e lineare eppure vieppiù estraneo ai canoni dei veri o presunti maestri incoronati dalla critica mainstream. La forma, infatti, anche in questa concisa, allusiva e maliziosa “tranche de vie” interagisce con il contenuto in linea verticale, cioè facendo affiorare le metafore dai fatti anziché disporle in linea orizzontale eseguendo lo spartito dell’autorialità apocalittica, ammiccante e impegnata (il confronto con “Il colibrì”, “Bones and All” o “Chiara” è vivamente consigliato). Un esempio su tutti il passerotto che becchetta il sassolino ostinandosi a scambiarlo per un briciolo di pane prefigura sì il destino dei protagonisti, ma utilizza anche il metodo del fanciullino pascoliano per commiserare il ricorrente sfasamento degli umani tra l’illusione e la realtà. Dunque Toni (Maggio) si ritrova a gestire con la moglie di mentalità ristretta Paola (Vicario) e la brillante e disinibita amante Chiara (Sala) due vite parallele, la prima strutturata su una modesta condizione e l’aspirazione al miglioramento finanziario, la seconda in linea con le proprie represse ambizioni artistiche e la cooptazione nell’élite intellettuale. Il noir scava nel melò per esclusiva percezione di maschere incrociate: alto e basso, notte e giorno, poesia e prosa, dedizione e interesse in una Milano esplorata con morbide riprese aeree e fluidi movimenti della cinepresa tracciando fratture spaziali che rimandano alla collisione più psicologica e caratteriale che sociale tra i salotti trendy, i palazzoni di periferia, le gallerie d’arte del centro e i magazzini parvenu dei quartieri commerciali. Il cinefilo ha naturalmente pane per i suoi denti da assaporare e c’è già chi ha steso l’elenco, dal recente “Le illusioni perdute” ai classici “Match Point”, “Eyes Wide Shut” e la kieslowskiana “La doppia vita di Veronica”, ma in realtà le riprese fuori fuoco che rendono certi scorci narrativi nebulosi e ingannevoli, il riflesso a specchio di alcune inquadrature nelle pupille dei personaggi, le sinfonie di Brahms missate coi ritmi di un cool jazz originale o le citazioni dell’arte contemporanea (Cattelan, Schnabel, Clemente) parlano delle universali scissioni umane tra l’anima e la carne, la sicurezza e l’azzardo, il sogno e la menzogna, nuovamente e sempre la vita e l’arte. Vorremmo poi annotare come non solo gli uomini, ma anche le donne –tra cui spicca una meravigliosa Carolina Sala destinata senz’ombra di dubbio a una carriera eccezionale- possano apparire in barba ai diktat del politicamente corretto perfide traditrici e seduttrici interessate. Abitualmente strattonato dall’inclusione d’ufficio nella triade napoletanista Martone-Capuano-Corsicato, quest’ultimo può in via definitiva rivendicare di essere soltanto sé stesso, l’inimitabile e non omologato Corsicato.
PERFETTA ILLUSIONE
DRAMMATICO – ITALIA 2022
Un film di Pappi Corsicato. Con Giuseppe Maggio, Carolina Sala, Margherita Vicario, Sandra Ceccarelli, Ruggero Franceschini, Maurizio Donadoni, Daniela Piperno