Pubblicato il 5 Dicembre 2023 | da Valerio Caprara
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Sommario: Dal crollo sanguinoso della monarchia alla fatale Waterloo, Napoleone Bonaparte raccontato attraverso le grandiose scene di battaglia e l'avvicendarsi delle sue contrastanti personalità di ragazzino prepotente, genio militare, politico megalomane e coniuge esagitato della spregiudicata Josephine.
1.3
Ancora lui? La mitografia bonapartista non prevede pause. Nel cinema di Ridley Scott, inoltre, l’immagine di “Napoleon” aleggia fin dal suo primo lungometraggio del 1977, “I duellanti”, ambientato negli anni del mandato di Primo Console. L’incontro era dunque scontato, tuttavia il regista britannico ha aspettato sino al 2020 prima di lanciarsi nell’impresa: avviato inizialmente con la 20th Century Fox, il progetto è stato abbandonato a causa del budget di circa duecento milioni di dollari che ha spinto la piattaforma streaming Apple TV+ prima a subentrare e poi a collaborare con un distributore per portare il film anche nelle sale (sui teleschermi sarà messa in onda una versione di oltre 4 ore). Dando per scontato il cospicuo elenco di errori, alterazioni e falsificazioni che diventerà pratica da sbrigare per gli storici specialisti –a cominciare dall’eminente Luigi Mascilli Migliorini-, è doveroso ricordare che più di 100 attori (per difetto…) hanno indossato sul set il fatidico cappello a bicorno ed è facile pronosticare le dispute tra gli appassionati su quale di loro abbia retto meglio la sfida inaugurata da Albert Dieudonné nel kolossal muto diretto da Abel Gance nel 1927 (il languido Boyer di “Maria Walewska”, il carismatico Brando di “Désirée, il torvo Steiger di “Waterloo”?). A onore del vero Scott ripete da mesi che il film non è un’opera storica e nemmeno un film biografico, ma è inevitabile valutare la credibilità che ha consegnato a un personaggio così storicamente e umanamente monumentale: Phoenix è di solito un ottimo attore, però stavolta lascia a dir poco perplessi la scelta di affibbiare a N. troppe personalità appena abbozzate e sbrigativamente cangianti tra quelle del ragazzino prepotente, il genio militare, il politico megalomane e l’ossessivo consorte della spregiudicata Josephine de Beauharnais (Kirby). Penalizzando gravemente, inoltre, con l’esorbitante rilievo dato alle zuffe della coppia quello che dovrebbe costituire il punto di forza del film ovvero le scene di battaglia aggiornate da dettagli splatter come il corpo dell’artigliere disintegrato da un’esplosione o le truppe austriache e russe ridotte a poltiglia dalle cannonate sul lago ghiacciato. Mentre è altrettanto triste che le scenografie di Arthur Max, i costumi di Janty Yates e Dave Crossman, le immagini in widescreen del direttore della fotografia Dariusz Wolski, l’uso della musica d’epoca e la colonna sonora di Martin Phipps riescano a istituire solo un inconsistente parallelo con l’iconografia napoleonica al pari dell’implausibile performance di Phoenix.
La riluttanza a riconoscere la sconfitta di qualsiasi tipo, sia essa coniugale o militare, resterebbe la chiave della caratterizzazione ancorché la sceneggiatura di David Scarpa, iper approssimativa e frettolosa nonostante le oltre due ore e mezza di durata, si conceda uscite derisorie come quella di N. che grida “Stiamo vincendo!” su un campo di battaglia disseminato dei cadaveri della sua fanteria. Persino dopo la catastrofica disfatta di Waterloo, il nostro rimane fermo nel rifiuto dell’autocritica preferendo di gran lunga incolpare i sottoposti di non essere stati in grado di eseguire correttamente i suoi ordini. “La cosa più difficile nella vita è accettare il fallimento degli altri”: con questa battuta emergerebbe un’idea intrigante di leadership illusoria che, però, poi non viene affatto sviluppata per le esigenze di un kolossal all’altezza della nostra epoca smaliziata. Chiunque abbia familiarità con la storia dell’Imperatore “Due volte nella polvere, Due volte sull’altar” sa già che l’irresistibile ascesa non terminerà con l’happy end, ma anche quando arrivano alle bobine finali Scott e Phoenix continuano a tenere ridicolmente il soggetto a distanza, senza chiedere agli spettatori un briciolo d’emozione, adesione o ripulsa. Una catatonica rassegnazione permea, piuttosto, l’ultimo N. dello schermo, forse la consapevolezza che, come nella burrascosa love story con Josephine, pulsasse sempre in lui qualcosa di non corrisposto, d’incomunicabile, irrimediabile o fuori dalla sua portata.
NAPOLEON
BIOGRAFICO/EPICO – USA/GRAN BRETAGNA 2023
Un film di Ridley Scott. Con Joaquin Phoenix, Vanessa Kirby, Tahar Rahim, Ben Miles, Ludivine Sagnier, Rupert Everett