Pubblicato il 22 Dicembre 2016 | da Valerio Caprara
0Naples ’44
Sommario: Documentario liberamente tratto dall'omonimo romanzo diaristico di Norman Lewis.
4.7
Raccomandare la visione di “Naples ‘44” non è un atto dovuto in nome dell’orgoglio municipale, la nobile tematica o la “verità” documentaria antitetica alla “falsità” della finzione. Il regista Patierno spalleggiato dal produttore Azzolini ha realizzato, infatti, un vero film che grazie al mirabile incastro di montaggio tra un pugno di sequenze girate ex novo, centinaia di spezzoni di rari filmati d’archivio e brevi scorci di pellicole pertinenti può ambire a identificare un po’ meglio la città più indefinibile del mondo mettendo a fuoco, tra l’altro, la vera “ferita a morte” che ha prodotto le reiterate cancrene delle successive evoluzioni societarie.
Il memoriale di Lewis (più dei romanzi affini “La pelle” e “La galleria”) costituisce un ideale punto di partenza per rievocare senza compiacimento sensazionalistico né retorica giustificazionista la Napoli lasciata al suo destino dal re e i generali felloni e ridotta alla mercé degli eserciti Alleati che -insieme liberatori e occupanti, nonché impantanati sul fronte di Cassino- certo non s’assegnarono la missione di evitare alla popolazione miseria, fame e umiliazione. Eppure l’emozione sgorga nitida da una partitura che, attraverso lo sguardo imparziale ma saturo di pietas del narratore puntato sulle miserie inflitte e/o accettate dai napoletani, ci parla della tragedia di ogni guerra sotto ogni bandiera.