Recensioni

Pubblicato il 30 Aprile 2023 | da Valerio Caprara

0

Mon crime. La colpevole sono io

Mon crime. La colpevole sono io Valerio Caprara
soggetto e sceneggiatura
regia
interpretazioni
emozioni

Sommario: Parigi anni Trenta. Madeleine, giovane e graziosa attrice squattrinata e senza talento, viene accusata dell'omicidio di un famoso produttore e la migliore amica e coinquilina Pauline diventa il suo avvocato... Seguirà una brillante serie di voltafaccia, doppi giochi e colpi di scena all'insegna della falsità peraltro coerente con la falsità del contesto societario.

2.8


Bisogna convenire che nell’attuale fase di riassestamento dell’immaginario cinematografico mondiale la Francia rappresenta un autentico bastione. Non è tutto oro quel che riluccica –i film ovviamente non sono tutti eccezionali e l’ambiente soffre della sindrome della prosopopea- però l’originalità, la varietà e l’audacia della produzione d’oltralpe costituiscono una garanzia per il pubblico.

Ozon, per esempio, è un regista identificabile meno dal suo stile che dalla sua estrema versatilità. Con “Mon crime. La colpevole sono io”, adattamento di una pièce di Georges Berr e Louis Verneuil (hit del 1934), sembra concludere la trilogia costituita dai brillanti “8 donne e un mistero” e “Potiche. La bella statuina” riprendendone e aggiornandone i temi portanti dell’atmosfera tipica del vaudeville cosiddetto “boulevardier”, il kitsch amabile e ammiccante e la cadenza del giallo a scatole cinesi. Siamo infatti nella Parigi anni Trenta dove Madeleine (Tereszkiewicz), giovane e graziosa attrice squattrinata e senza talento, viene accusata dell’omicidio di un famoso produttore ma la migliore amica e coinquilina Pauline (Marder) diventa il suo avvocato e… Basti dire a questo punto che attraverso i successivi ed effervescenti voltafaccia s’afferma l’idea del doppio, triplo gioco, dell’inganno imposto e subito, della falsità peraltro coerente con la falsità del contesto societario. La cornice retrò sofisticata ed elegante non sembra congeniale agli spettatori sbrigativi o occasionali, ma molti sicuramente l’apprezzeranno insieme ai tempi teatrali coordinati affinché i personaggi, i vestiti, gli oggetti “raccontino” ancora più dei dialoghi: valgano per tutte le sequenze ambientate nella squallida cameretta delle due (anti)eroine alla cui porta bussa continuamente qualcuno vuoi per reclamare l’affitto non pagato, vuoi per ficcare il naso, vuoi per esagitati scopi sentimentali. I sorprendenti ma sempre buffi episodi trasformano, così, la trama in una partita prevalentemente erotica con gli uomini spesso grossolani che attentano alle virtù delle donne e quest’ultime impegnate a recitare un ruolo per stabilirne le condizioni, mentre non fanno bella figura gli interventi a gamba tesa della stampa e l’autorità giudiziaria derise per i loro pregiudizi e la loro incompetenza. “Mon crime” è innanzitutto un film di attori sugli attori e infatti le ragazze Tereszkiewicz e Marder vi si trovano alla perfezione, per non parlare della tardiva irruzione di un’istrionica Huppert; ma l’interesse maggiore sta nell’abilità di Ozon nel dislocare le istanze del #MeToo purtroppo talvolta inquinate da ipocrisie, estremismi e populismi in una prospettiva aggiornata e imparziale. Qui le donne mentono e agognano la fama, però da femministe ante litteram meno isteriche e più maliziose usano le proprie armi per smascherare le ingiustizie praticate dalla società maschilista e patriarcale.

 

 

MON CRIME. LA COLPEVOLE SONO IO

COMMEDIA/GIALLO – FRANCIA 2023 

Un film di François Ozon. Con Nadia Tereszkiewicz, Rebecca Marder, Isabelle Huppert, Fabrice Luchini, Dany Boon, André Dussollier

 

Condividi su
Share




Torna su ↑
  • Old Movies Project

    Old Movies Project
  • Film Commission

    Film Commission
  • Archivi

  • Facebook

  • Ultimi Video – Five – Fanpage

  • Ultimi Tweet

  • Link amici