Recensioni

Pubblicato il 15 Gennaio 2022 | da Valerio Caprara

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LASCIARSI UN GIORNO A ROMA/UN EROE

Non pochi spettatori scottati dalle fiction di Rai e Mediaset (soggetti elementari, budget striminziti, cast modesti, moralismo in dose mortifera e correttezza politica da corteo) potrebbero diffidare di “Lasciarsi un giorno a Roma” che Edoardo Leo sperava di fare uscire a San Valentino del 2021. Poi, purtroppo, l’altalena dei lockdown ha convinto i produttori a girarlo in esclusiva agli abbonati di Sky Cinema e Now a partire dal primo gennaio di quest’anno, ma la buona novella è che il film si distacca dal melenso stampino di cui sopra e conferma che aveva visto giusto chi aveva scorto nell’autore potenzialità fuori standard. Romano, quarantanove anni, esploso al cinema con “Viva l’Italia”, “Romanzo criminale – La serie” e “Smetto quando voglio”, compagno di strada di concittadini ormai popolari come Bruno, Mastandrea, Giallini, nonché appartenente all’albero genealogico dei Sordi e i Gassman, Leo incarna coraggiosamente il cosiddetto ‘maschio alfa’ in tempi di messa al bando del sex appeal etero, ma è dotato di una versatilità e una sensibilità sufficienti per reggere le esigenze di personaggi complessi. Non priva di difetti, la commedia romantica che segna la sua quinta performance da regista si fa apprezzare per certe sfumature dello script (cofirmato da Bonini, Bruè e Riccardi), la credibilità degli interpreti e il garbo pungente mantenuto nell’investigare la fenomenologia dei rapporti di coppia giunti al punto di collasso: il problema a quel punto sarebbe separarsi mantenendo il controllo di sé stessi e scartando croniche disfunzioni e malsane abitudini. Tommaso (Leo) è uno scrittore in crisi che s’arrangia curando sotto pseudonimo la posta del cuore di una rivista femminile e la sua decennale compagna Zoe (Nieto, fascinosa quanto algida) una manager in carriera giudicata “stronza” da quasi tutto il suo entourage; Umberto (Fresi, accattivante come sempre) è invece un tranquillo e anonimo prof impossibilitato a intrattenere uno straccio di rapporto con la moglie Elena (Gerini inappuntabile), facsimile della Raggi e come lei sommersa dall’alba a notte fonda dagli impegni di sindaca di Roma. L’intreccio procede grazie alla trovata, per la verità non inedita nei classici dell’intrigo amoroso, delle confessioni imbarazzanti e le intenzioni segrete spiattellate nella corrispondenza via social tenuta da Zoe con il titolare della suddetta rubrica ignorando che si tratti proprio del povero Tommaso. La fatuità è ovviamente dietro l’angolo e si sente la mancanza di uno scatto sorprendente, uno scarto drammaturgico, uno sfondo ugualmente poetico (Roma viene fatta abilmente rifulgere in sintonia con gli stati d’animo) ma meno fioco sul piano della tanto declamata sofferenza sentimentale. Eppure, svincolato com’è dalla sgradevole cafonaggine e il realismo primitivo di gran parte dei titoli italiani affini, “Lasciarsi un giorno a Roma” riesce a non sfigurare anche quando -al momento del the end e i titoli di coda- ci si ritrova di solito costretti agli impietosi paragoni con i top del genere made in Francia, Inghilterra o Usa (da “Se mi lasci ti cancello” a “(500) giorni insieme”).
Vola molto più in alto (ma non si tratta di un merito divino) il cinema di Farhadi, totem a giusta ragione di cinefili e giurie festivaliere che hanno, però, il vizietto d’incensarlo anche quando zoppica nelle trasferte professionali all’estero. Ritornato in patria per girare “Un eroe”, il pluripremiato regista, sceneggiatore e produttore iraniano si esibisce in un altro dei suoi congegni drammaturgici a orologeria che –oltre a vincere il Gran premio speciale della giuria a Cannes dell’anno scorso- bombarda senza remore le convenzioni sociali e individuali vigenti nella repubblica islamica dettagliando le peripezie nella nobile città di Shiraz del protagonistaRahim risucchiato in una spirale di debiti, soggiorni in galera, bugie,illusorie rivincite mediatiche nonché goffi tentativi di provare la propria buona fede che gli si ritorcono puntualmente contro. Nel seguito ben cadenzato di situazioni impietose e dialoghi asprigni il punto di vista del maestro, caso più unico che caro, finisce col sembrare neutrale nei confronti delle magagne politiche locali che invece vorrebbe denunciare in una sorta di domino narrativo alquanto contorto, di prisma kafkiano irrisolto. Finale, pour cause, aperto –hanno tutti ragione e tutti torto- di un film immerso nelle derive liberticide di un sistema che in alcune recensioni nostrane viene piazzato d’ufficio allo stesso livello delle democrazie occidentali. Eh no, questo proprio non regge ineffabili colleghi.

LASCIARSI UN GIORNO A ROMA ***
SENTIMENTALE – ITALIA 2021
Un film di Edoardo Leo. Con Edoardo Leo, Marta Nieto, Stefano Fresi, Claudia Gerini


UN EROE
DRAMMATICO – FRANCIA/IRAN 2021 ***
Un film di AsgharFarhadi. Con AmirJadidi, MohsenTanabandeh, FereshtehSadreOrafaiy, Sarina Farhadi

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