Recensioni

Pubblicato il 18 Novembre 2021 | da Valerio Caprara

0

LA PEGGIORE PERSONA DEL MONDO/QUERIDO FIDEL/PROMISES


“La persona peggiore del mondo”. Un autoritratto in dodici capitoli raccontati da una trentenne d’oggi, erede delle antieroine delle commedie anni 60/80 che al confronto sembrano preistoria. In questo malizioso girotondo esistenziale, in effetti, la ricerca di sé stessa e/o di cosa fare della propria vita si esprime attraverso atteggiamenti, dialoghi, situazioni, azioni, che sia le precorritrici americane, sia quelle europee non avrebbero mai pensato di dovere interpretareanche perché difficilmente avrebbero incontrato un regista così modernamente disinibito e spregiudicato come il quarantasettenne norvegese Trier. Da un’alba a quella successiva a Julie (Reinsve)viene, in effetti, concesso il tempo strettamente necessario per confrontarsi, in sofisticato equilibrio tra pensieri e parole, desiderio e frustrazione, provocazione e fuga, con l’impasse delle relazioni al tempo del #MeToo, il talvolta ridicolosenso di colpa occidentale, la presa per i fondelli dell’arte passata al vaglio del politicamente corretto, i temi più espliciti e fisiologici del sesso (mestruazioni e sesso orale compresi), la fedeltà, la maternità e la famiglia, tutti spunti disseminati con rapsodica strategia sotto il lattiginoso cielo di Oslo. Nel corsodell’emblematica notte la scansione cruciale, a tratti sin troppo divagante e attendista, del nucleo drammaturgico tocca ovviamente alla protagonistalecui estrema spontaneità e malinconica freschezzasono state ricompensate dal premio per la migliore interpretazione femminile all’ultimo festival di Cannes.
“Querido Fidel”. Un copioncino bizzarro, insolito, affabile ha generato una commedia imperniata sulla giusta cornice ambientale e la felice motivazione degli interpreti: merito dell’inedita Calò che si è permessa di scherzare sia con i fanti sia con i santi mantenendo con qualche inciampo l’equilibrio tra nostalgia e ideologia. Che poi sarebbe la religione comunista a cui è devoto il pensionato napoletano Emidio –ovvero un ineffabile Imparato abbigliato come un ‘barbudo’ cubano e fornito di maxi sigaro d’ordinanza- indifferente al crollo post 1989 della Causa e tetragono nello scrivere missive infuocate d’ardore rivoluzionario e di mania complottista a Fidel Castro ricevendone ogni volta partecipe e autografa risposta. Il riferimento non poteva che essere quel piccolo capolavoro di “Good Bye, Lenin!” (2003), in cui per amore della madre militante caduta in coma il figlio mette in scena il perfetto facsimile del tetro regime della DDR, ma è un (lieve) peccato che in questa versione alla vesuviana s’intraveda qualche strappo. Finché, infatti, le vignette registrano come in un teatrino vintage le buffe performance del picchiatello, accudito con scettico pragmatismo dalla consorte (Borgia) e imbestialito per il cocciuto filoamericanismo del figlio (De Notaris), ritmo e sorrisi s’amalgamano e funzionano, ma in vista del finale la simpatica satira cerca inutilmente d’aggrapparsi alla solita balla dei cari e vecchi ideali traditi dal materialismo e la volgarità del capitalistico presente. Troppo facile e soprattutto improvvido (chiedere per credere ai testimoni e i reduci del socialismo reale).
“Promises”. Classico ibrido internazionale tratto dal bestseller della franceseSthers che lo ha prodotto e diretto, il film richiama le letture a tempo perso raccomandate per le vacanze. Peccato, però, che in sala non ci siano ombrelloni, sdraio e spiaggia perché “Promises” inseguendo per la milionesima volta il climax della passione e il desiderio inappagati non riesce a creare pathos, a fluidificare i grumi emotivi, a definire nell’andirivieni temporale i personaggi di contorno, a fornire alla frustrazione della coppia che non riuscì mai a esserlo una serie di dialoghi credibili o almeno non involontariamente ridicoli. Anche se ci si mette d’impegno, infatti a condividere le pene del fascinoso Alexander, erede di una nobile dinastia ma di professione commerciante e antiquario di libri il cui culto del lusso e l’eleganza non basta, peraltro, a risarcirlo dal mancato connubio con la sensuale gallerista d’arte Laura, la scintilla non scocca specie quando risuonano le inopportune citazioni di Proust e di Calvino. Non siamo ovviamente prevenuti contro i jolly del melodramma, però proprio in questi casi c’è bisogno di slancio, coraggio, impudicizia che la convenzionalità di questo mix –a dispetto del rilievo fisico ed espressivo garantito da due bravi attori come Favino e la Reilly- non fa neppure finta di avere ricercato.

 

LA PERSONA PEGGIORE DEL MONDO
COMMEDIA/DRAMMATICO – NORVEGIA 2021 ***
Regia di Joachim Trier. Con Renate Reinsve, Anders Danielsen, Herbert Nordrum, Marianne Krogh, Maria Grazia Di Meo, Olav Brenner

QUERIDO FIDEL
COMMEDIA – ITALIA 2021 **
Regia di Viviana Calò. Con Gianfelice Imparato, Alessandra Borgia, Marco Mario De Notaris, Antonella Stefanucci, Ninni Bruschetta, Marcella Spina

PROMISES
DRAMMATICO – ITALIA 2021 *
Regia di Amanda Sthers. Con Cara Theobold, Pierfrancesco Favino, Kelly Reilly, Jean Reno, Kris Marshall, ClémencePoésy

Condividi su
Share




Torna su ↑
  • Old Movies Project

    Old Movies Project
  • Film Commission

    Film Commission
  • Archivi

  • Facebook

  • Ultimi Video – Five – Fanpage

  • Ultimi Tweet

  • Link amici