Pubblicato il 27 Gennaio 2022 | da Valerio Caprara
0LA FIERA DELLE ILLUSIONI/LA NOTTE PIU’ LUNGA DELL’ANNO
Un arrivista menzognero, una dark lady, una società in subbuglio: che piacere ritrovarsi al cospetto di un noir stile anni Quaranta, scenograficamente corredato in ogni dettaglio, interpretato da attori d’alto livello, pervaso da atmosfere disturbanti senza, però, come succede spesso in film simili, traballare sui cardini della coerenza drammaturgica. Scolliamoci dunque dal salotto e scegliamo una sala rigorosa nella sicurezza dove si proietta ”La fiera delle illusioni” del pluripremiato regista messicano/hollywoodiano Del Toro perché, accettando di rispondere una tantum alla domanda di certi interlocutori indisponenti, “ne vale la pena”. All’origine ci sono il romanzo “Nightmare Alley” di William L. Gresham (morto cinquantatreenne alcolizzato, in miseria e imbottito di barbiturici) e la versione del 1947 per lo schermo interpretata dal divo romantico Tyrone Power che sconcertò i fan con questo inusitato ruolo di antieroe negativo. In ogni casocome nella prima trasposizione il regista Goulding delineava con studiata sobrietà il torbido sfondo di un’America ancora traumatizzata dalla guerra e squassata dai conflitti sociali, così la rilettura dell’autore di “La forma dell’acqua” cerca di alludere alla burrascosaattualità del paese e del mondo senza fortunatamente eccedere in prediche e allegorie. La trama non va ovviamente rivelata e ci limitiamo a riferire che il cinico circenseStanton (Cooper) scala i gradini della notorietà e il successo grazie al talento nel manipolare i più sprovveduti del pubblico utilizzando le allora ancora ignote pratiche dello spiritismo e il mentalismo; ormai sicuro del proprio sinistro potere, alleatosi con la psicoanalista ancora più diabolica di lui Lilith (Blanchett) e individuata la vittima ideale in uomo ricco e potente non esiterà a congegnare ai danni di quest’ultimo una truffa particolarmente crudele. Certo tutto è molto ambizioso, premeditato, leccato nonché sempre incalzato dal pericolo della decalcomania vintage, ma Del Toro non dismette le motivazioni da cinefilo (in senso buono) feticista e riesce a tenere in piedi il suo show di freaks, trompe-l’oeil, deliri, violenze e putridumie arisuscitare con le scenografie e i costumi a prevalenza Art déco l’essenza perduta di un genere oggi geneticamente modificato dai colpi di maglio di Tarantino e i suoi cloni. Il punto a favore decisivo glie lo danno, peraltro, attori fascinosi comeCooper e Blanchett, Mara, Dafoe oStrathairn che cesellano umori e terrori sul filo di ogni inquadratura sullo schermo.
Viene voglia di dedicare piene lodi al documentarista Aleandri per la sua opera prima “La notte più lunga dell’anno”. Uno slancio giustificato dallo stile accurato e ambizioso con cui ha congegnato un incrocio drammaturgico concentrico, a metà strada tra l’onirico e il realistico in una lunga notte dicembrina di Potenza: le splendide riprese dall’alto, la traslucida fotografia e l’ottima colonna trasformano, infatti, l’inedita location in una sorta di Los Angeles lucana dove l’eco del capolavoro satirico della Wertmuller “I basilischi” si discioglie e ricompone nell’insensato viavai di un eterogeneo campionario umano. Vari destini sdruciti che convergono, come in racconto di Carver, un film di Wenders o un quadro di Hopper nella stazione di servizio gestita dall’anziano benzinaio Sergio che manterrà il suo sguardo pietoso e il suo spirito pragmatico sino ai primi chiaroridell’alba. Quindi tutto bene? No, purtroppo: i personaggi impostati dalla sceneggiatura di Aleandri, Di Consoli e Borsatti –la cubista in esagerata crisi d’autostima, l’amante seminudo in fuga per l’arrivo del marito cornuto, i tre nullafacenti bamboccioni e (uffa) il politico maneggione inseguito da un mandato d’arresto- non sono sufficientemente vivaci e interessanti, gli eventi corposi pressoché assenti, i dialoghi sentenziosi o schematici. Alla fine, insomma, si capisce d’avere visto un film promettente ma stranamente bloccato nonostante il movimento ininterrotto di uomini, automobili, cani e balleriniin discoteca.
LA FIERA DELLE ILLUSIONI – NIGHTMARE ALLEY
NOIR – USA 2021 ****
Un film di Guillermo Del Toro. Con Bradley Cooper, CateBlanchett, Rooney Mara, Toni Collette, Willem Dafoe, David Strathairn
LA NOTTE PIÚ LUNGA DELL’ANNO
DRAMMATICO – ITALIA 2020 **
Un film di Simone Aleandri. Con Mimmo Magnemi, Ambra Angiolini, Luigi Fedele, Francesco Di Napoli, Michele Eburnea, Fabio Pompili, Massimo Popolizio