Recensioni

Pubblicato il 4 Luglio 2023 | da Valerio Caprara

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Indiana Jones e il Quadrante del destino

Indiana Jones e il Quadrante del destino Valerio Caprara
soggetto e sceneggiatura
regia
interpretazioni
emozioni

Sommario: Il dimesso e scontroso Indiana Jones, da anni anonimo professore di archeologia a New York, sta per andare in pensione. Tutto cambia dopo la visita a sorpresa della figlioccia Helena alla ricerca del rarissimo e prezioso quadrante fabbricato da Archimede capace di aprire varchi spaziotemporali... Inevitabile che l’ex eroe debba tirare fuori dalla naftalina giacca di pelle, cappello e frusta per intraprendere l’ennesimo viaggio temerario.

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  1. Dopo aver trascorso molti anni insegnando all’Hunter College di New York, lo stropicciato e scontroso dottor Jones, professore di archeologia, sta per andare in pensione e godersi meritati giorni di relax (ancorché i vicini di casa hippie lo esasperino mettendo musica rock a palla). Tutto cambia dopo la visita a sorpresa della figlioccia Helena, che è alla ricerca di un raro manufatto affidato dal padre a Indy molti anni orsono: il quadrante fabbricato da Archimede capace di aprire varchi spaziotemporali però “truccato”, ossia programmato per riportare indietro la Storia senza alcuna possibilità di cambiarla. Da abile e sfacciata truffaldina qual è, Helena lo ruba e si dà alla fuga per essere libera di venderlo al miglior offerente, ma attenzione: c’è sempre il pericolo di ritrovarsi alle prese con ex nazisti redivivi bramosi di sottrarglielo. Facile prevedere che l’eroe interpretato dall’ormai ottuagenario Harrison Ford debba tirare fuori dalla naftalina giacca di pelle, cappello e frusta per intraprendere l’ennesimo viaggio temerario. Tutte le cose belle finiscono e nel caso della saga di Indiana Jones l’ultima sortita sembrava essere stata quella del 2008 sancita dallo stucchevole “Regno del teschio di cristallo”: adesso, invece, il quinto e (giurano) ultimo sequel “Il quadrante del destino”, presentato con alterne reazioni all’ultimo festival di Cannes, recupera quantomeno la dignità della mitografia. Ritmi pazzeschi, inseguimenti interminabili con tutti i mezzi possibili (piedi compresi), attori di contorno perfetti (la ragazza Waller-Bridge e lo scienziato Mikkelsen imbattibili), location una più esotica dell’altra (Tangeri, Mar Egeo, Siracusa…), scenografie ardite e suggestive firmate dal premio Oscar Adam Stockhausen, per non parlare delle moleste presenze di drappelli di murene e di scorpioni: tutte le caselle della teogonia pop risultano riempite facendo sì che si depotenzi sul nascere qualsiasi tipo di riserva esterna o estranea. L’eclettico regista Mangold, professionista capace di recuperare i codici del cinema americano classico spaziando dal western al noir, non manca di omaggiare la primogenitura dei fondatori Lucas & Spielberg, ma forse non si poteva chiedergli di sfornare anche riflessioni sulla senilità meno ordinarie. In quanto ad Harrison è palese l’overdose di pixel con cui viene reso traslucido e pimpante il suo alter ego digitale, ma in fin dei conti non è colpa del de-aging (il procedimento con cui il computer analizza la recitazione e l’espressione degli attori grazie ai sensori posizionati sui loro volti per ringiovanirli o invecchiarli) se il film non riesce a ricreare l’incantesimo di un tempo: la debolezza sta nel fatto che “Il quadrante del destino” fa troppo affidamento sulla luccicanza sterilizzata della computergrafica rispetto a un prototipo che, insieme a “Star Wars”, riuscì a gremire di (studiata) trasandatezza, sudore, polvere e grinta le nostre fantasie cinematografiche.

    INDIANA JONES E IL QUADRANTE DEL DESTINO

    AVVENTURA – USA 2023

    Un film di James Mangold. Con HarrisonFord, Phoebe Waller-Bridge, Mads Mikkelsen, Antonio Banderas, Boyd Holbrook

     

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