Recensioni

Pubblicato il 17 Dicembre 2019 | da Valerio Caprara

3

Il primo Natale

Il primo Natale Valerio Caprara
soggetto e sceneggiatura
regia
interpretazioni
emozioni

Sommario: Ladro sacrilego e prete di paese alle prese con l'allestimento annuale del presepe si ritrovano proiettati in Galilea alla vigilia della nascita di Gesù e "rivivono" a modo loro la storia sacra dei Vangeli.

1.5


In attesa del salvavita Zalone, il cinema italiano ringrazia Ficarra e Picone perché grazie al neonato “Il primo Natale” il loro contributo al botteghino già si conferma ottimo e abbondante. Anche per noi vale lo stesso sentimento, sostenuto per di più da argomenti parimenti rilevanti: gli autori del migliore incasso di due stagioni fa “L’ora legale” sono persone garbate e intelligenti, non cercano di strafare, non ricorrono a volgarità ruffiane e sono titolari sullo schermo di una comicità spontanea e frizzante. Per di più nell’affrontare col settimo titolo per la prima volta l’uscita nel periodo delle feste –show annuale in cui sopravvivono solo i gladiatori preferiti del pubblico pagante- si sono nuovamente avvalsi per la sceneggiatura del contributo di Nicola Guaglianone e Fabrizio Testini, teste pensanti minacciate dall’unico pericolo dello stress da sfruttamento intensivo: “Il primo Natale” è, in effetti, un family movie che riprende alcune tematiche care soprattutto a Guaglianone e cioè il diritto alla sopravvivenza di personaggi umili o perdenti sbrigativamente classificati come “mostruosi” dalle comunità più retrograde. Un ulteriore bonus, poi, gli autori nell’occasione lo guadagnano per la temerarietà con cui ricorrono a un aggancio narrativo sfruttatissimo, il viaggio in un tempo remoto compiuto da personaggi contemporanei restati in possesso di tutte le loro conoscenze e abitudini che conta tra i prototipi il romanzo di Mark Twain “Un americano alla corte di re Artù” e, restando nel nostro orticello, la goliardata “Non ci resta che piangere” con Troisi e Benigni in calzamaglia.

E’ un peccato, però, che al momento del the end rischino di scoprirsi davvero soddisfatti solo i bambini a causa del senso di frustrazione prodotto nelle altre fasce del pubblico dalla sproporzione tra le buone credenziali di cui sopra e l’effettiva consistenza di un film gravato da non poche debolezze. Non tanto nello spunto incentrato sul magico teletrasporto nella Galilea dell’Anno Zero di un ladro ateo e sacrilego e il pacioso parroco di un paesino siciliano che ha allestito come ogni anno un bel presepe e se l’è visto depredare dal primo del sacro bambinello. Un inseguimento foriero, ovviamente, di svariate peripezie che dovrebbero rileggere col sorriso sulle labbra e un po’ di veleno nel pensiero le trame dei Vangeli, ma finiscono purtroppo con il limitarsi a una serie di strizzatine d’occhio riservate ai cinefili e di gag dalle dinamiche fumettistiche e battute banalotte anzichenò. Peggiora inoltre la tenuta dell’intrattenimento l’imbottitura, a volte sgraziata, di allusioni e messaggi improntati all’ormai obbligatorio canone del politicamente corretto, come chiariscono da subito le sequenze in cui si parla della dura vita degli immigrati “perseguitati” dalla Guardia di Finanza e certe tirate in sottotesto contro l’egoismo del mondo satollo e consumistico. Meno male che, paradossalmente, il migliore in campo risulta proprio il più cattivo: un Erode maniaco, omicida e giocatore di tombola compulsivo interpretato da un memorabile Popolizio.

IL PRIMO NATALE

COMMEDIA, ITALIA 2019

Regia di Ficarra e Picone . Con: Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Massimo Popolizio, Roberta Mattei, Giacomo Mattia, Giovanna Marchetti

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