Recensioni

Pubblicato il 22 Dicembre 2016 | da Valerio Caprara

4

Il medico di campagna

Il medico di campagna Valerio Caprara
soggetto e sceneggiatura
regia
interpretazioni
emozioni

Sommario:

1.8


“Il medico di campagna” è uno di quei film tutto mezzitoni narrativi che sia pure non trascinando lo spettatore in alcun momento, alla fine gli lasciano un retrogusto dignitoso. Merito soprattutto del protagonista Cluzet, l’ennesimo ottimo esponente della scuola d’oltralpe che v’interpreta il ruolo del medico di base Pierre dedito da anni ai propri pazienti dell’appartata e ruvida comunità di Chaussy, Val-d’Oise.

Scopertosi un giorno gravemente malato, l’infaticabile, ma amareggiato professionista si vede costretto ad accettare la collaborazione di una collega alle prime armi benché quarantenne: facile prevedere che la non scontata e reciproca scoperta umana li sintonizzerà sempre di più con i sani valori della provincia. Non è che il piglio del regista Lilti, ovviamente ex dottore, sia particolarmente vivido e i trantran di entrate/uscite dagli ambulatori, le fattorie, le case e i cortili dei diventano presto monotone e ripetitive; nello stesso tempo si apprezza che vengano evitate svolte plateali e che gli umori e i sentimenti non siano azzerati dal messaggio redentoristico di prammatica. Se dietro la confezione non più che gradevole si volesse, insomma, cogliere un riferimento romanzesco, questo condurrebbe all’edulcorato Cronin piuttosto che al profondo Balzac.

IL MEDICO DI CAMPAGNA

Regia: Thomas Lilti

Con: Francois Cluzet, Marianne Denincourt, Isabelle Sadoyan

Drammatico. Francia 2016

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