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Pubblicato il 16 Febbraio 2024 | da Valerio Caprara

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Il colore viola

Il colore viola Valerio Caprara
soggetto e sceneggiatura
regia
interpretazioni
emozioni

Sommario: Georgia inizio 900. La quattordicenne nera Celie è incinta per la seconda volta del padre padrone Mister che non esita a darla in moglie all'altrettanto rozzo e brutale Mister. Quest’ultimo cerca in tutti i modi di fiaccarne lo spirito, ma il suo calvario è interrotto dall'entrata in scena di due donne formidabili: la cantante blues Shug e la moglie del figlio di Mister Sofia che l'aiuteranno a prendere coscienza della propria dignità e a sfruttare le occasioni di riscatto.

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Poche opere letterarie moderne hanno ottenuto un impatto duraturo come quello del romanzo di Alice Walker dell’82 “Il colore viola”. Trasposto da Spielberg in uno dei suoi film più controversi nell’85, il bestseller vent’anni dopo divenne un musical teatrale di discreto successo il cui remake, dopo altri dieci anni, ha trionfato sui palcoscenici di New York e Londra prima di riapparire l’anno scorso sullo schermo diretto dall’eclettico cantante, cantautore, regista, produttore e artista visivo ghanese Bazawule. Il nuovo film ha ancora la possibilità di emozionare gli spettatori però, purtroppo, lo show di canzoni e danze non è amalgamato a sufficienza con i temi di stupro incestuoso, abuso coniugale, razzismo, disuguaglianza e povertà, considerando anche che sono state eliminate le sottotrame più complicate e ostiche del libro. Resta l’impianto narrativo ambientato nel prologo nella Georgia d’inizio 900 con la quattordicenne nera Celie (interpretata dalla Mpasi da bambina e dalla straordinaria Barrino da adulta) incinta per la seconda volta del mostruoso padre padrone Mister che non esita a darla in moglie al violento, rozzo e brutale Mister (Domingo). Quest’ultimo cerca in tutti i modi di fiaccarne lo spirito, negandole per di più qualsiasi contatto con la prediletta sorella Nettie, ma per caso e per fortuna il suo calvario esistenziale è interrotto dall’entrata in scena di due donne formidabili: la cantante blues Shug (Henson) e Sofia (Brooks), la moglie del figlio di Mister. Sono loro che le aprono gli occhi aiutandola a prendere coscienza della propria dignità identitaria e a sfruttare le occasioni di riscatto che le si presenteranno… Succede che pur apprezzando le parti recitate ci si scopre sempre impazienti di assistere alla coreografie e ascoltare le canzoni successive (tredici brani dello spettacolo teatrale sono stati tagliati, ma ne restano ancora molti e molto suggestivi) facendo in modo, così, che il film si riduca a una sorta di album fotografico riempito da una serie di momenti musicali. Gli spettatori, insomma, che s’aspettano di condividere in profondità il pathos del viaggio di Celie verso la realizzazione potrebbero trovare il film carente e superficiale, mentre altrettanti si accontenteranno senza problemi dell’alto livello delle performance: “I’m Here” o “Hell No”, per esempio, danno i brividi per come fondono sarcasmo irridente e rabbia furiosa e la voce della Barrino si rivela insieme delicata e potente, punteggiata di graffi e strida prima di aprirsi nel blues a gola spiegata. Forse è il risultato di un calcolo deliberato il fatto che questa versione funzioni come veicolo cinematografico più efficace, però non si può negare che si finisce col desiderare che il ritmo rallenti e possa emergere il senso riposto delle canzoni. Anche se il finale è trascinante, troppo di questo “Colore Viola” si basa sui ricordi dei trascorsi “Colore Viola”.

IL COLORE VIOLA

MUSICAL/DRAMMATICO – USA 2023

Un film di Blitz Bazawule. Con Fantasia Barrino, Taraji P. Henson, Danielle Brooks, Colman Domingo, Corey Hawkins, Halle Bailey

 

 

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