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Pubblicato il 23 Maggio 2021 | da Valerio Caprara

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Il cattivo poeta

Il cattivo poeta Valerio Caprara
soggetto e sceneggiatura
regia
interpretazioni
emozioni

Sommario: Ormai malfermo in salute e pieno di rabbie e paure, Gabriele D'Annunzio vive i suoi ultimi giorni nella gabbia dorata del Vittoriale sulla sponda bresciana del Lago di Garda. Mussolini, che pure l'aveva elevato a Vate dell'Italia fascista, decide di farlo sorvegliare e spiare da un giovanissimo militante locale.

3.8


Il contesto storico e il sottotesto poetico-politico sono definiti dal tono e lo stile e la struttura dei personaggi e dei loro destini: ma siamo sicuri che stiamo parlando di un film italiano? Di un film italiano d’oggi, s’intende, quando la legittima aspirazione al “vero” si traduce quasi sempre in documentarismo agli estrogeni o nella propaganda di fazione più gettonata del momento? “Il cattivo poeta”, scritto e diretto da Gianluca Jodice, mescola invece senza alcuna timidezza, ma con molta delicatezza e altrettanto talento dati biografici rigorosi (la consulenza, pour cause inoppugnabile, è firmata da Giordano Bruno Guerri) sullo sfondo oscuro e allarmato dell’Italia fascista in procinto di precipitare nella folle avventura della guerra mondiale che determinò la sua catastrofe e ferì a morte molti dei suoi anni a venire. S’immagina, infatti, che nella primavera del ’36 si materializzi al Vittoriale -ovvero la villa sopra Gardone del Garda dove Gabriele D’Annunzio abitò negli ultimi diciassette anni della sua vita- la sfuggente silhouette di Comini, un giovanissimo federale di Brescia incaricato dal suo mentore Starace di spiare il Vate sempre più incline a dissociarsi dall’abbraccio fatale del regime con la Germania nazista. Nel magnifico duello attoriale tra l’inedito Francesco Patané e il re dei trasformisti Castellitto –raffinato omaggio a quello vampiresco tra Jonathan Harker e Nosferatu- s’intreccia, così, un reciproco rapporto fitto di elementi contraddittori e scivolosi, dal sospetto al timore e dallo stupore alla fascinazione: devoto a una lineare e personale vena anti-retorica, vagamente debitrice delle geometrie sensuali e mortifere del capolavoro di Bertolucci “Il conformista”, Jodice mette in scena una metaforica e impietosa caccia all’animale morente più amato e detestato della letteratura e del costume nazionali, il più spregiudicato e temerario, il più avido e carnale e senza dubbio il più moderno e profetico, gestendo a mo’ d’ispirato metronomo panoramiche e carrellate nel labirinto della magione intrisa del suo ego e pullulante di approfittatori, avvelenatori, spacciatori, ex amanti trasformate in mezzane, rozzi squadristi e subdoli traditori.

“Il cattivo poeta” è un film maturo e denso, ma tutt’altro che autoreferenziale nonché munito del jolly utile per bypassare qualche passaggio brusco tra il corso narrativo principale e il tragico “danno collaterale” auto-innescato dal federalino nella sfera privata degli affetti: la sicurezza, l’eleganza e la costanza con cui l’autore, ragazzo del Vomero ed ennesimo discepolo come Paolo Sorrentino del benemerito Centro Culturale Giovanile di cui condividemmo i baldanzosi sogni cinefili, riesce a restare pressoché incollato alle scelte del fotografo, il musicista e lo scenografo… Pare quasi di scorgerlo mentre manovra l’occhio della cinepresa restando in ideale sintonia con la battuta più significativa del Vate che, com’è ormai acclarato, della supremazia del sensoriale e dell’immaginifico sul mimetismo e il naturalismo se ne intendeva come pochi altri artisti: “Il linguaggio rende estraneo ciò che è intimo”. I momenti più suggestivi di un esordio che resterà scaturiscono, infatti, dalle sortite nei luoghi in cui il fascismo riesce a comunicare il suo dna monumentale e visuale di potenza e di progresso: a fianco delle scritte imperiose, lungo gli atrii marmorei e su e giù per le scalinate imponenti dell’architettura razionalista, i personaggi sembrano diventare tanto minuscoli, inessenziali, ridicoli, quanto negli interni del Vittoriale, ma anche delle case umili o borghesi, si comportavano da dominatori degli eventi, delle persone, delle parole e degli spazi.

 

IL CATTIVO POETA

STORICO/DRAMMATICO – ITALIA 2020

Regia di Gianluca Jodice. Con Sergio Castellitto, Francesco Patanè, Clotilde Courau, Tommaso Ragno, Fausto Russo Alesi, Massimiliano Rossi, Elena Bucci, Lidiya Liberman

   

 

 

 

 

 

 

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