Recensioni

Pubblicato il 22 Aprile 2019 | da Valerio Caprara

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Il campione

Il campione Valerio Caprara
regia e sceneggiatura
regia
interpretazioni
emozioni

Sommario:

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Una trama lineare, un’escalation emotiva credibile, una gamma di riferimenti attualistici precisi ma non invasivi, personaggi e interpreti a loro agio nel tenere unite psicologia e azione. “Il campione” è un film concepito per piacere al pubblico andandolo, però, a stanare nei suoi riscontri di vita quotidiana lasciandogli il piacere della curiosità invece di fornirgli rigide istruzioni per l’uso: Rovere e Sibilia, registi di crescente successo, ma nello stesso tempo produttori fuori standard si confermano benemeriti di una lotta non donchisciottesca bensì passionale a favore dell’ex arte chiave del Novecento. Non è un caso, oltretutto, che l’ottimo esordio nel lungometraggio del quarantunenne D’Agostini riesca a confrontarsi col mondo del calcio –notoriamente un tabù per i trapianti sullo schermo- nella linea del film sportivo all’americana, coniugando cioè con pertinenza il “dentro” e il “fuori”, le problematiche pubbliche e quelle riservate, le narrazioni occultate e quelle esasperate dalla virulenza del tifo. Un merito senz’altro riferibile alla sceneggiatura di Giulia Steigerwalt che, in collaborazione con lo stesso regista e Antonella Lattanzi, apporta il tocco delle nuove sensibilità femminili all’argomento immuni dal vetusto nonché cretinesco tic del “ma che ci trovate in ventidue uomini che corrono dietro a un pallone in mutande”.

Non si tratta, va da sé, di un capolavoro perché lo schema narrativo del romanzo di formazione non prevede guizzi clamorosi, ma la forza del film sta proprio nel non pretendere di esserlo per grazia autoriale ricevuta e nel preferire, per fortuna degli spettatori, di conferire ritmo, suspense e l’indispensabile quota d’enfasi agonistica (più che discrete le scene delle partite grazie alla bravura degli specialisti della società Effetti Digitali Italiani) alla parabola del ventenne attaccante asso della Roma idolatrato dalle folle, ex borgataro asociale, viziato, in balia del proprio carattere guascone e condannato al ghetto dorato del tragitto tra i campi d’allenamento e la villona popolata di amici balordi, veline e profittatori assortiti. Eccellente nel ruolo che adombra luci e ombre di top player come Balotelli, Cassano e Ibrahimovic il Carpenzano già perfetto in “Tutto quello che vuoi”, così come s’immedesima a dovere Accorsi in quello del professore schivo, sgualcito e turbato ingaggiato dal presidente del club per mettere il morso al suo puledro indomabile ma dal valore inestimabile: tra il giocatore e il suo mentore si sprigiona, così, quel chimismo di feconda conflittualità magari un po’ naif, ma che rende il cinema ancora simile al cinema.

IL CAMPIONE

DRAMMATICO, ITALIA 2019

Regia di Leonardo D’Agostini. Con: Andrea Carpenzano, Stefano Accorsi, Ludovica Martino, Massimo Popolizio, Ilir Jacellari

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