Pubblicato il 6 Maggio 2017 | da Valerio Caprara
0Gold – La grande truffa
Sommario: Tra cercatori d'oro e lupi di Wall Street. Ascese, cadute e rinascite tra gli anni Ottanta e i Novanta di un self made man audace, impulsivo e senza scrupoli.
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Sia pure usufruendo di un soggetto e una sceneggiatura avvincenti e scenari degni del classico cinema d’avventure hollywoodiano, “Gold” non riesce a distinguersi dalla media del genere e, quel che è peggio, a incrementare il carisma di un abituale dominatore del grande e piccolo schermo come McConaughey. Tratto dalle vere vicissitudini della Bre-X, la società mineraria che tra gli anni Ottanta e i Novanta si ritrovò protagonista del più grande scandalo finanziario della storia del Canada, il film di Gaghan (regista di “Syriana” e sceneggiatore di “Traffic”) affronta con grande budget e inopportuna pretensione uno dei temi cari alla grande epica americana –il viavai tra trionfi e catastrofi dell’imprenditore senza regole né scrupoli che ha stimolato, tra i contemporanei, big della messinscena come come Scorsese, P. T. Anderson, Russell- aggrovigliandosi a lungo nelle anse della trama e cogliendo davvero nel segno solo nelle beffe a ripetizione di sottofinale e finale. Lasciando perdere, per carità di critica, l’eventuale chiamata in causa di Trump e del trumpismo, è, in effetti, difficile, entrare in sintonia con la figura dell’avventuriero fondatore e Ceo della Bre-X Wells (McConaughey), ma non a causa della pancia debordante, il cranio semicalvo, i denti giallastri, il sudore facile e gli slip oversize, bensì per l’eccesso gigionesco con cui l’attore strabuzza gli occhi, gesticola forsennatamente e si muove tra sogni di rivalsa familiare e di classe e scariche d’ossessioni psicotiche squassanti. Riflettendoci sopra, in effetti, i film (“The Wolf of Wall Street”) e i registi di cui sopra traevano la loro forza dall’assimilazione di uno stile ben preciso ai caratteri e alla personalità dei rispettivi antieroi, mentre in questo caso sembra che il procedimento sia purtroppo quello inverso.
A caccia dell’oro promessogli dall’amico geologo Acosta (Ramirez) il protagonista sopporta fatiche inaudite e malattie letali, ma riuscirà infine a mettere le mani su una gigantesca miniera in una remota valle della giungla del Borneo. Senza avere fatto i conti, malauguratamente, con il ben più rapace potere di Wall Street…
Nonostante i vuoti drammaturgici che finiscono per penalizzare sia il versante epico, sia quello intimista, sia quello da thriller finanziario e sia quello da commedia grottesca, si può peraltro ammettere che “Gold” non lesina sul lusso della confezione, sciorina look d’epoca divertenti e si giova di un’eccezionale colonna sonora che in qualche modo tiene a galla l’ennesima metafora della forza e la fragilità del Sogno americano.
GOLD. LA GRANDE TRUFFA
Regia: Stephen Gaghan
Con: Mattew McConaughey, Edgar Ramirez, Bryce Dallas Howard
Avventura. Usa 2016