Pubblicato il 30 Dicembre 2023 | da Valerio Caprara
0Foglie al vento
Sommario: Nascita e peripezie a Helsinki della storia d'amore tra i non più giovani Holappa, operaio alcolizzato e Ansa impiegata precaria.
1.5
È probabile che “Foglie al vento” di Kaurismaki, cronaca della nascita a Helsinki di una storia d’amore tra i non più giovani Holappa (Vatanen) operaio alcolizzato e Ansa (Pöysti) impiegata in lavori saltuari, appaghi lo spettatore, per dirla sbrigativamente, impegnato. Grazie alla cura maniacale che l’autore dedica alle posture e alle espressioni dei personaggi anche il suo ultimo film si inserisce nel registro del realismo poeticista ovvero su ciò –parole sue- “che può offrire futuro all’umanità: il desiderio di amore, di solidarietà, di rispetto e di speranza negli altri”. Si percepisce, però, nella grigia parabola romantica dove la vita tra licenziamenti, incidenti e colpi di scena separa coloro che si amano (come nei versi della canzone “Les feuilles mortes” richiamata nel titolo) un sapore amaro e fatalista dovuto al metodo kaurismakiano consistente in una messa in scena iper statica in cui gli sguardi dei personaggi sono sempre fissi e i corpi cercano goffamente un punto di appoggio in ambienti angusti secondo i canoni di uno stile tragicomico che aspira a valorizzare con trepido trasporto la resilienza dignitosa degli umili e i perdenti. Si può certo prediligere il taglio rarefatto del burlesque nordico che però rivela anche un rapporto pretenzioso con la cinefilia: è forse un caso che il primo film che gli aspiranti fidanzati vanno a vedere insieme è “I morti non muoiono” di Jarmusch? In molti film del cineasta indipendente americano, in effetti, spiccano lo stesso contesto e lo stesso humour refrigerati che Kaurismaki utilizza con effetti studiatissimi e finto-semplici. Infatti cos’è che fa ridere in “Foglie al vento”? Magari la sequenza in cui all’uscita dal cinema due spettatori paragonano il film di Jarmusch a “Diario di un curato di campagna” di Bresson e “Bande à part” di Godard: una strizzatina d’occhio che aggiunge qualcosa di puntiglioso ai tableaux vivants del regista finlandese, qualcosa che non fa circolare aria libera bensì l’aria condizionata del cineclub. Si può aggiungere che nel film il cinema funge da rifugio dal caos del mondo evocato dalle cupe notizie sull’invasione russa dell’Ucraina e che l’ineffabile demiurgo sembra meno interessato a raccontare la storia d’amore che a farne il pretesto per un omaggio a gusti programmaticamente spogli e/o desueti: i tanghi di Gardel o il vecchio rock suonati nei caffè di quartieri senza tempo, spazi arredati con formica e bachelite che si prendono gioco del presente, un microcosmo dove raramente esistono i cellulari e le sale cinematografiche sono tappezzati di manifesti vintage. Da qui la sensazione che il film trasmette a chi non ha deciso di considerarlo a priori un capolavoro: Holappa e Ansa non vivono oggi a Helsinki e non offrono alcun “futuro all’umanità”, ma sono piuttosto effigi collocate in un santuario personale immutabile, idealizzato e nostalgico dove anche i cani si chiamano Chaplin.
FOGLIE AL VENTO
COMMEDIA/DRAMMATICO – FINLANDIA 2023
Un film di Aki Kaurismaki. Con Alma Pöysti, Jussi Vatanen, Alina Tomnikov, Sakari Kuosmanen, Janne Hyytiäinen, Martti Suosalo