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Pubblicato il 22 Marzo 2024 | da Valerio Caprara

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Dune: parte due

Dune: parte due Valerio Caprara
soggetto e sceneggiatura
regia
interpretazioni
emozioni

Sommario: Dopo il massacro della dinastia Atreides compiuto sul pianeta Arrakis dalle sanguinarie truppe Harkonnen, gli unici sopravvissuti all'attacco, Paul e la Jessica, sono in fuga nelle distese sabbiose per cercare scampo dai carnefici di  Shaddam IV l’ultimo imperatore della dinastia Corrino...

2.5


Il box office nazionale -altroché se conta- continua a sorridere a “Dune: parte due”, unico blockbuster attualmente in grado di distanziare i film autoriali che nell’ultimo periodo si sono fatti baldanzosamente avanti. Purtroppo, però, il suo prodigioso impatto visivo e sonoro è mitigato secondo noi da una narrazione cerebrale e farraginosa che, insieme all’esasperato misticismo, lo rendono a tratti sonnolento: se, infatti, il regista canadese Villeneuve e il suo esercito d’illusionisti hi-tech (dallo scenografo Vermette al direttore della fotografia Frasier sino alla colonna sonora del grande Zimmer) hanno saputo inventare forme e suoni che danno l’impressione di viaggiare a milioni d’anni luce dalla sala di proiezione, il secondo capitolo della saga che dura due ore e cinquanta avrebbe tratto vantaggio da una drastica cura dimagrante soprattutto nei confronti dei dialoghi. “Dune: parte due” adatta la seconda metà del primo romanzo del ciclo di Frank Herbert e inizia esattamente dove il film del 1984 scritto e diretto da Lynch  finiva: dopo il massacro della dinastia Atreides compiuto sul pianeta deserto Arrakis dalle sanguinarie truppe Harkonnen, gli unici sopravvissuti all’attacco, Paul (Chalamet) e sua madre Jessica (Ferguson), sono in fuga nelle immense distese sabbiose per cercare scampo dai carnefici di  Shaddam IV l’ultimo imperatore della dinastia Corrino (Walken). Dopo aver incrociato il popolo Fremen, nomadi indigeni guidati dal guerriero Stilgar (Bardem), Paul e Jessica fraternizzeranno per architettare insieme una dura vendetta contro l’imperatore e i suoi servi. Sintetizzando al massimo -procedimento peraltro opposto a quello utilizzato dallo scrittore- Paul dovrà fare una scelta: restare un semplice combattente della resistenza o prendere il potere dando inevitabilmente il via a una vera e propria guerra santa. Peccato che invece di esprimere la contraddittorietà e la doppiezza della trame che via via si ordiscono, il complesso sottotesto sia stato sottoposto a una sbrigativa riverniciatura politica anche per venire incontro alla familiarità che gli spettatori di tutto il mondo intrattengono con la struttura della serie televisiva “Il Trono di Spade”… In quest’ottica confusionaria più ancora che ambigua, il termine “jihad”, presente nelle pagine di Herbert, è stato per esempio cancellato mentre è rimasto quello di “fedaykin” per descrivere i guerrieri Fremen, senza contare che l’intero racconto ruota attorno al concetto e alla pratica di ciò che viene definito a chiare lettere un genocidio. Il risultato finale, considerando i pro e i contro, non riesce a spingersi al di là del gremito e monumentale affresco audiovisivo, come se le sia pure qualificate ambizioni formali di Villeneuve ne avessero prima disorientato e poi sterilizzato la grandiosità epica.

DUNE: PARTE DUE

FANTASCIENZA – USA/CANADA 2024 

Un film di Denis Villeneuve. Con Timothée Chalamet, Zendaya, Rebecca Ferguson, Josh Brolin, Austin Butler, Florence Pugh

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