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Diamanti
Sommario: Una prestigiosa sartoria cinematografica. Uno stuolo di donne di tutte le età occupano tutti i ruoli -da quelli apicali a quelli umili- scambiandosi con gli accenti più vari una marea di confidenze, rancori, pettegolezzi, speranze e illusioni.
1.5
Ma quanto sono belle, brave, progressiste, diversamente traumatizzate e (dai, concediamolo) un po’ isteriche la ventina di signore & signorine radunate nel cast di “Diamanti”. E quanto sono boni e stolidi i giovanotti modello fotografie camp di Pierre et Gilles di passaggio nel “vaginodromo” (l’espressione è nel copione) allestito in un set carico di sfarzo e suggestione che evoca la sartoria Tirelli, il mitico atelier in cui furono confezionati i costumi di Visconti e di Fellini. Ozpetek, si sa, fa film sorretti da un oliato professionismo e contraddistinti da costanti drammaturgiche simili a quelle delle serie tv: in quest’ultima prova, affinché i fan facciano la ola in sala, non si perita di tagliare e cucire un ruolo anche per sé stesso onde stimolare le amiche/attrici/sarte/costumiste a esporre via via senza inibizioni i propri guai… Lavoratrici, mogli, amanti, madri tutte insieme appassionatamente per “portare alla luce” rivendicazioni femministe, abusi sulle donne, segreti inconfessabili, sessualità represse, mancanza di quattrini, famiglie non biologiche ecc… Lo spunto non sarebbe peregrino: incrociare alla maniera del teatro dietro e davanti alle quinte una doppia trama, quella ambientata ai giorni nostri in cui, come premesso, l’amabile Ferzan ingaggia le attrici che ama e ammira per mettere in scena un film (da Oscar, ça va sans dire) e quella dello stesso film ambientato negli anni Settanta che si deve ancora realizzare. Purtroppo, però, l’insieme (come direbbe la cuoca ottimamente interpretata da Mara Venier alla maniera di una Sora Lella di gran classe) non quaglia perché i primi piani straripano, i ralenti enfatizzano, i dialoghi sono ridondanti, troppe battute sono a effetto (“Non siamo niente ma siamo tutto, siamo diamanti”, “Siamo come delle formiche: da sole siamo piccole, ma insieme siamo una forza”) e i finali si accumulano come le polpette dell’impagabile Mara. Sino al finalissimo quando, davanti all’immancabile tavola imbandita, tutto s’appiana come per magia e, archiviato il tripudiante inno alla sorellanza, s’intona con repentino quanto inopinato slancio quello alla magia del cinema. Una volta le recensioni negative ma benevole erano solite cavarsela con la clausola “bella la fotografia”: in questo caso magari c’è qualcosa in più e non suona come un contentino elogiare la colonna sonora, composta da Giuliano Taviani e Carmelo Travia, che conta sul super jolly di due canzoni inedite di Mina e Giorgia, L’amore vero e, appunto, Diamanti .
“DIAMANTI”
SENTIMENTALE – ITALIA 2024
Un film di Ferzan Ozpetek. Con: Luisa Ranieri, Jasmine Trinca, Lunetta Savino, Vanessa Scalera, Geppi Cucciari, Anna Ferzetti, Aurora Giovinazzo, Mara Venier