Recensioni

Pubblicato il 6 Gennaio 2017 | da Valerio Caprara

4

Collateral Beauty

Collateral Beauty Valerio Caprara
soggetto e sceneggiatura
regia
interpretazioni
emozioni

Sommario:

1


E’ impossibile negare la simpatia umana e la presenza scenica di Will Smith; peccato, però, che queste doti diventino sempre più ingombranti nei brutti film che ormai inanella senza sosta. La conferma arriva, purtroppo, con “Collateral Beauty” che –dato assai inquietante- sembra indifendibile anche a chi come noi tiene in massimo conto il genere melò e le ‘vite meravigliose’ alla Frank Capra. L’aggravante consiste per di più nel resto del cast messo a disposizione del regista Frankel di “Il diavolo veste Prada”: Kate Winslet, Edward Norton, Helen Mirren, Michael Pena, Naomie Harris e Keira Knightley, un cartello di campioni dello schermo che ce la mettono tutta nella missione impossibile di rendere meno premeditati e stereotipati i rispettivi ruoli nel contesto di un meccanismo narrativo che fa acqua da ogni fotogramma. Dopo le poco esaltanti performance negli affini “La ricerca della felicità” e “Sette anime”, per le quali aveva condiviso le responsabilità con Muccino, l’aitante divo nero ci è, insomma, ricascato rimirandosi platealmente in un’esibizione a tutto schermo in cui la zavorra patetica ricaccia indietro qualsiasi accenno d’autentica emozione e, cosa ancora più grave, qualsiasi abbozzo di sottigliezza allegorica.

Eccoci dunque trasportati (con qualche giorno di ritardo) nell’ipersfruttato scenario natalizio newyorkese, peraltro funestato dal tragico lutto toccato al protagonista che, inebetito dal dolore, sta rischiando di rovinare la rinomata agenzia pubblicitaria fondata insieme a un terzetto di colleghi & amici. Siccome l’ex spregiudicato yuppie si è messo addirittura a scrivere regolarmente lettere indirizzate al Tempo, l’Amore e la Morte (!), quest’ultimi, invece di ricorrere a uno psichiatra, tirano fuori la pensata d’ingaggiare altrettanti attori affinché s’incarnino nella metafisica trimurti con l’obiettivo di ridare al poveretto il gusto di vivere e, en passant, di salvare il posto di lavoro. Non è detto, ovviamente, che il romanzesco a forte spudoratezza emotiva sia di per sé esecrabile, tanto è vero che sia i lettori, sia i cinefili custodiscono tutti uno o più titoli del genere nella vetrina nobile della memoria; ma il guaio è che, prima d’imbattersi nel colpo di scena finale forse spiazzante o quantomeno sorprendente, persino le lacrime che potrebbero spuntare si scoprirebbero fasulle. Certo, si capisce, l’afflato del film invita a compenetrarsi nell’atmosfera di una favola moderna con retrogusto dickensiano, suggestione che avrebbe potuto avere il suo senso se non risultasse arduo abbandonarsi alla progressione della sceneggiatura con l’accluso surplus di dialoghi quasi sempre intenti a fare lo slalom tra moralismi e psicologismi a buon mercato e gemme filosofiche della seguente portata: “A guardare bene, niente è mai davvero morto”.

COLLATERAL BEAUTY

Regia: David Frankel

Con: Will Smith, Keira Knightley, Kate Winslet, Edward Norton

Drammatico. Usa 2016

Condividi su
Share




Torna su ↑
  • Old Movies Project

    Old Movies Project
  • Film Commission

    Film Commission
  • Archivi

  • Facebook

  • Ultimi Video – Five – Fanpage

  • Ultimi Tweet

  • Link amici