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Pubblicato il 24 Aprile 2024 | da Valerio Caprara

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Cattiverie a domicilio

Cattiverie a domicilio Valerio Caprara
soggetto e sceneggiatura
regia
interpretazioni
emozioni

Sommario: 1920. Quando a Littlehampton nel West Sussex cominciano a fioccare lettere anonime zeppe di sboccatissimi insulti, Edith, zitella bigotta che vive ancora con i genitori, è la più presa di mira. Diventa, così, scontato sospettare della vicina Rose che possiede i requisiti del capro espiatorio: povera, vedova con figlia a carico, parla come un carrettiere, è sessualmente disinibita e per di più è irlandese...

2.3


Chi può cerchi di ricordare “Il corvo”, feroce ritratto della piccola borghesia francese girato da Clouzot durante l’occupazione tedesca: ancorché inferiore per vis polemica e inquietanti atmosfere, “Cattiverie a domicilio” è basato su una storia simile ambientata in Inghilterra tra il 1920 e il 1923 e più incline a servirsi dei toni da commedia. Quando a Littlehampton nel West Sussex cominciano a fioccare lettere anonime zeppe di sboccatissimi insulti, Edith (Colman), zitella bigotta che vive ancora con gli incartapecoriti  genitori, è la più presa di mira. Diventa, così, facile per lei e la polizia sospettare dell’esuberante vicina di appartamento e presunta amica Rose (Buckley) che possiede tutti i requisiti del capro espiatorio: povera, vedova con figlia a carico, parla come un carrettiere, è sessualmente disinibita e per di più (!) è irlandese. Anche se, come fa notare invano la malcapitata, la propensione a dire ad alta voce ciò che pensa sarebbe la prova lampante della sua innocenza: perché, infatti, fare trapelare di soppiatto gli odi e le oscenità che esterna senza problemi dovunque e sempre? Per sua fortuna la giovane agente d’origine indiana Gladys (Vasan), a dispetto della scarsa considerazione goduta presso i colleghi, condurrà un’indagine parallela perché ha la sensazione che Rose potrebbe non essere la vera colpevole bensì la vittima designata del soffocante perbenismo dei retrogradi paesani. La regista Sharrock, il cui merito principale sta nella messa a fuoco dell’insano rapporto esistente tra le due amiche-nemiche benissimo interpretate dalla Colman e la Buckley, chiaramente s’inserisce nella tradizione del cinema britannico ben fatto e resistente come una stoffa di qualità locale, in cui lo spirito d’osservazione si mescola nel caso di Agatha Christie con i risvolti gialli, ma insieme allo sceneggiatore Sweet sceglie un contesto spiccatamente teatrale e soprattutto forza un po’ troppo i fatti realmente accaduti per potere strizzare l’occhio al repertorio del progressismo prevedibile, dalla benefica “sorellanza” tra le donne all’immancabile denuncia del patriarcato e alla didascalica condanna di una società impantanata nell’ipocrisia moralistica, il razzismo latente e l’ostinato classismo. A pensarci bene, quasi una versione anticata della tematica piaciona di “C’è ancora domani”… ma che  differenza a suo favore di humour, recitazioni e stile!

 

 

CATTIVERIE A DOMICILIO

COMMEDIA – USA/GRAN BRETAGNA 2023

Un film di Thea Sharrock. Con Olivia Colman, Jessie Buckley, Timothy Spall, Anjana Vasan, Gemma Jones, Alisha Weir

 

 

 

 

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