Recensioni

Pubblicato il 19 Febbraio 2022 | da Valerio Caprara

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Assassinio sul Nilo

Assassinio sul Nilo Valerio Caprara
soggetto e sceneggiatura
regia
interpretazioni
emozioni

Sommario: Trasposizione con qualche aggiunta non molto consistente di "Assassinio sul Nilo" ("Death on the Nile"), uno tra i più celebri romanzi di Agatha Christie. Mentre è in vacanza sul sacro fiume il geniale detective Hercule Poirot, interpretato dallo scespiriano Branagh in libera uscita gigionesca, si ritrova a indagare sull'omicidio di una giovane ereditiera.

2.3


Prima di fare entrare gli spettatori dove si proietta “Assassinio sul Nilo” bisognerebbe fornirgli insieme alla mascherina pantofole e plaid. Lo scherzoso consiglio non vuole ovviamente costituire un anticipo di giudizio, bensì chiarire subito quale tipo di spettacolo Kenneth Branagh ha inteso riesumare per la nuova quanto costosa scappatella nel cinema di puro intrattenimento (senza dimenticare che in ogni caso l’uscita in sala rappresenta una scelta encomiabile): un ritorno tutto-compreso al giallo old style dal quale sono bandite la violenza, l’estrosità e la malizia ormai diventate gli ingredienti indispensabili per allestire un popcorn movie competitivo. Dunque mettiamoci comodi, Agatha Christie ha previsto una coppia in viaggio di nozze pronta a godersi i siti archeologici egiziani; i templi sono maestosi, il servizio turistico irreprensibile però, mannaggia, l’incattivita ex dello sposo li tampina costantemente dovunque… Il sessantunenne regista e attore nordirlandese ha modificato leggermente il romanzo originale, ma nel farlo non è stato illuminato da lampi di genio: le sequenze si susseguono senza farsi turbare dall’accumulo di decessi e l’intrigo s’infittisce a scartamento ridotto di suspense perché laggiù è presente anche Hercule Poirot e tutti sanno che il detective belga freme dalla voglia d’esibirsi nel risolutivo colpo di scena finale. Per la verità l’ambizione del film andrebbe un po’ al di là dell’andamento definito dai francesi “ronronrrant” (che fa le fusa), perché il prologo si concede un flashback ambientato nell’inferno della Prima guerra mondiale mirato a delucidare le doti e la personalità di Poirot purtroppo assai malriuscito. Meglio, dunque, lo scenario del 1937 con il battello che solca il sacro fiume col suo carico di attori e attrici istrionici, simpatici e bravi, le giravolte della macchina da presa facenti le veci dell’accerchiamento indiziario, le rilassanti inquadrature dei corruschi tramonti, il tema portante ma non dirimente della forza dell’amore e delle follie che ci fa commettere (lo scespiriano Kenneth deve pur sempre apporre il marchio di bottega). E tuttavia… Malgrado o forse a ragione di tutta la sua pompa, la sua corrività, le sue tirate di dialogo convenzionali, non si può dire che il film sia brutto perché una volta accettate le regole dello spettacolo e deciso di giocare con il gatto Poirot e i suoi topi umani, ci si può rilassare e godere del puzzle ad alto tasso professionale. Può darsi, in fondo, che ci voglia un burattinaio dall’ego smisurato come quello di Branagh per dispensare un piacere tanto spianato e confortevole quanto frivolo e ornamentale.

 

 

ASSASSINIO SUL NILO

GIALLO – USA 2022    

Un film di Kenneth Branagh. Con Tom Bateman, Annette Bening, Kenneth Branagh, Gal Gadot, Russell Brand, Ali Fazal

 

 

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