Pubblicato il 15 Giugno 2019 | da Valerio Caprara
0A mano disarmata
Sommario: Dall'omonimo libro-verità la tambureggiante ed enfatica ricostruzione delle inchieste condotte con dedizione professionale e sprezzo del pericolo da una giornalista sul dominio esercitato per anni a Ostia da un feroce clan criminale
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Con “A mano disarmata” il versatile e pugnace Bonivento si conferma tra i pochi professionisti italiani votati al buon cinema di genere. Al suo terzo film da regista ha trasposto, infatti, il libro omonimo in cui la giornalista Federica Angeli ricostruisce con ricchezza di particolari e piglio thrilling le proprie scottanti inchieste sul clan mafioso che ha dominato a Ostia per anni e solo di recente è stato trascinato alla sbarra di uno storico maxi-processo. La Gerini si cala anima e corpo nel ruolo della giornalista, ostacolata, minacciata e ancora oggi sotto scorta con tutta la famiglia, giovandosi del ritmo serrato del copione rivisto da Shaula Di Pietro e del resto del cast solido e credibile, ma scontando il compiacimento con cui s’esalta una donna “nata per fare la rivoluzione e dire la verità”, il carisma un po’ abusivo attribuito al noto quotidiano su cui tutt’ora scrive e il tono declamatorio che mitiga alquanto il pathos epico.
A MANO DISARMATA
DRAMMATICO, ITALIA 2019
Regia di Claudio Bonivento. Con: Claudia Gerini, Francesco Pannofino, Mirko Frezza, Massimo De Francovich, Maurizio Mattioli