Pubblicato il 15 Giugno 2024 | da Valerio Caprara
0A Mad Max Saga: Furiosa
Sommario:
3.3
Prequel del “Fury Road” che nel 2015 procurò un brivido di piacere persino ai cinefili benpensanti, “A Mad Max Saga: Furiosa” non raggiunge lo stesso altissimo livello però conferma che George Miller a settantanove anni suonati è ancora in pieno possesso dei suoi mezzi. Il regista australiano, infatti, soprannominato “il dio della lamiera ammaccata” per avere creato il filone della fantascienza postapocalittica non si è fatto risucchiare nel limbo dei kolossal ripetitivi o bolliti e continua ad accoppiare all’onnipotenza visionaria la capacità di esprimere la cupa premonizione di un futuro che nel suo caotico disfacimento rischierebbe di retrocedere l’umanità allo stato primitivo. Come ciliegina non proprio squisita sul prodotto c’è anche la furbata di piazzare in omaggio alla moda del momento una tosta donzella anziché il canonico macho al centro dell’intreccio; ma in ogni caso il film dà il suo meglio nelle guerriglie ipercinetiche, le acmi heavy metal delle musiche, il bric-à-brac disseminato nel deserto, le discariche d’archeologia industriale, il rombo assordante delle moto (con acclusa citazione della corsa delle bighe di “Ben-Hur”) e gli assalti alla diligenza in stile western vintage. Una goduria nonostante o forse proprio grazie al fatto che la trama sia così gracile, tanto che a un certo punto del bailamme non si capisce più chi sia l’alleato e chi il nemico.
Basterà quindi sunteggiare che s’inizia con il trauma originario di Furiosa (la bellissima Theron ha lasciato il posto a due attrici, la Browne che interpreta il personaggio da bambina e la Taylor-Joy), che dopo essere stata rapita nell’edenica Green Land si consacra a un’implacabile missione di vendetta contro Dementus (Hemsworth), capo pazzo e megalomane di un’orda barbarica… Un’Odissea della sopravvivenza prossima ventura che è insieme la prosecuzione del capitolo precedente e la sua antitesi: prosecuzione perché accentua la tendenza di conformarsi allo stile, il disegno e i temi dei manga fantasy giapponesi; ma anche un’antitesi, perché mentre il “Fury Road” proto-ambientalista scorreva a velocità mozzafiato, “Furiosa” è un racconto stratificato e gremito, circolare e concentrico, magniloquente e mitologico. Con il surplus del ricorso al latino per identificare persone e cose in omaggio al caro, vecchio filone peplum caro a tutti i cinefili non infettati dallo snobismo dell’età della decadenza.
FURIOSA: A MAD MAX SAGA
AZIONE/FANTASY – USA 2024
Un film di George Miller. Con: Anya Taylor-Joy, Chris Hemsworth, Charlee Fraser, Nathan Jones, Tom Burke, Alyla Browne