Recensioni

Pubblicato il 20 Febbraio 2021 | da Giuseppe Cozzolino

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CINEMARCORD: c’era una volta Fantozzi…

 

A cura di Andrea Coco & Giuseppe Cozzolino

Crediamo che tutti conoscano Fantozzi Ragionier Ugo, il prototipo del perdente per eccellenza, dell’impiegato inetto vittima degli scherzi e dei soprusi dei suoi colleghi, dei superiori e della società in genere. Come, immaginiamo, tutti abbiano visto almeno uno dei titoli della saga. Ecco perché questo articolo non sarà incentrato sull’analisi critica del primo film della serie, su cui è stato ormai detto tutto e di più, ma sull’analisi di quanto (e se) è cambiato il mondo del lavoro impiegatizio dai tempi del film a nostri giorni. Ovvero quanto di fantozziano, nelle tematiche e nei personaggi, è possibile trovare ancora oggi negli uffici del parastato. E quanto, invece, per fortuna o purtroppo, si è perso per strada.

Si partirà, quindi, dall’elenco dei temi trattati nella pellicola, per passare successivamente ai personaggi veri e propri.

BUROCRAZIA E CAOS ORGANIZZATIVO: saremo pure entrati nell’era della gestione online ma sotto questo aspetto poco o nulla è cambiato. Evidentemente il problema non risiede nelle organizzazioni aziendali ma nelle persone (che vi lavorano).

CARTE E CARTACCE: scomparse. Ma in compenso ora ad essere intasati sono i pc e i server della posta elettronica.

LOOK E DIVISE: ci si veste in modo molto più causale, sciatto, ma le differenze socio-economiche emergono lo stesso. I commessi girano con divise blu che li fanno sembrare dei dipendenti delle agenzie di pompe funebri; le commesse delle hostess di terra di una compagnia aerea low ma molto low cost.

ARRIVARE AL LAVORO: la scena di Fantozzi che prende l’autobus al volo è divertente, surreale, ma solo chi ha vissuto nel 1973 l’austerity può coglierne appieno tutte le sfumature comiche. Oggi l’autobus non passerebbe proprio oppure sarebbe così pieno che non sarebbe possibile nemmeno attaccarsi fuori. Forse dietro.

TIMBRATURE/ORARIO DI LAVORO: dipende da molti fattori, distanza da casa, orari. Insomma è un problema tuttora presente. Vedere oggi delle persone correre per entrare in ufficio puntuali non è poi così insolito.

DISTRIBUTORI DI BEVANDE: oggi sono più belli e riforniti, ma non sempre funzionano altrettanto bene.

SFIDE CALCISTICHE: ci sono tuttora. Addirittura, esistono organizzazioni che si offrono di creare manifestazioni e gruppi sportivi aziendali “per aiutare l’azienda ad avere dei dipendenti più attivi e che utilizzino il tempo extra-lavorativo per stare insieme”.

NOBILTÀ: discretamente presente. Ieri come oggi.

RINFRESCO DI NATALE: l’incontro con il vertice aziendale o con ipropri superiori abase di dolci e spumanti avviene tuttora. Guai a non essere presenti, ne va della carriera!

EFFICIENZA LOMBARDA: un mito. In tutti i sensi.

RAPPORTI CON I SUPERIORI (PRANZI, DISFIDE SPORTIVE, ECC.): sempre gerarchizzati e squilibrati. Gli incontri extra lavorativi si sono andati un po’ perdendo. Il frequente ricambio dei responsabili e dei “sottoposti” rende più difficile l’instaurarsi di rapporti personali. Ma non è detto che sia un male.

SINISTRA RIVOLUZIONARIA: il riflusso degli anni Ottanta ne ha ridotto di molto la sua influenza, ma sotto sotto continua ad esistere. E a lottare insieme ai lavoratori. O contro di loro?

Ed ora passiamo ad alcuni colleghi-protagonisti principali del film, più uno di rango elevato.

RAGIONIER FILINI: collega ma anche amico di Fantozzi, ne condivide le disavventure aziendali. Rispetto a Fantozzi, però, ha un carattere più ottimista e,pertanto, non esita a farsi promotore di iniziative, dall’esito spesso disastroso.Rappresenta “l’organizzatore”, una figura oggi meno frequente all’interno dei contesti lavorativi. Perché c’è meno voglia di divertirsi di stare insieme.

GEOMETRA CALBONI: dai modi eleganti e dal linguaggio curato, raffigura l’arrivista per eccellenza, che millanta conoscenze importanti, si comporta in modo ruffiano verso i superiori e arrogante nei confronti dei colleghi. Donnaiolo impenitente riesce puntualmente a soffiare la Signorina Silvani a Fantozzi, salvo poi tradirla di frequente. Figura tuttora presente nelle aziende, ha subito un calo nello stile, oggi diventato più volgare, più adeguato ai tempi.

SIGNORINA SILVANI: rappresenta la donna non bella ma che sa sfruttare il suo fascino per ottenere favori, in particolar modo da Fantozzi che non osa sperare di meglio. Apparentemente educata e raffinata, sotto la scorza nasconde modi volgari e una cultura superficiale. L’ingresso nelle aziende di quote rosa via via più numerose ha ridimensionato la sua importanza.

FANTOZZI: Paolo Villaggio lo definì “Il prototipo del tapino, ovvero la quintessenza della nullità”. Da oggi si potrebbe aggiungere una chiave di lettura meno critica: l’italiano medio vittima dei soprusi del potere, dal quale non riesce proprio ad affrancarsi, per carattere o situazioni. Fino a subirlo, fino a diventare Fantozzi. In entrambi i casi una figura sempre più presente nelle aziende. Purtroppo.

IL MEGA DIRETTORE GALATTICO: l’essenza del potere, il Padrone invisibile ma onnisciente. Apparentemente comprensivo e umile, in realtà un tiranno cinico e crudele verso i suoi dipendenti. Una figura che la globalizzazione ha ampliato di numero e importanza.

Concludendo, in questi anni molte situazioni e tipologie umane descritte nel film sono scomparse o sbiadite, in quanto legate al mondo della Prima Repubblica, ma tuttavia un po’ di quella realtà sopravvive in tanti di noi, perché il mondo del lavoro è cambiato in peggio, e molti Italiani tendono comunque ad inginocchiarsi, convinti che sia l’unico modo per andare avanti. Proprio come Calboni che perde volutamente a biliardo con l’Onorevole Cavaliere Conte Diego Catellani e come Fantozzi, felice e onorato di poter nuotare nella “vasca degli impiegati” del Mega direttore Galattico.

C’è solo da sperare che un giorno cali per sempre il sipario su tale teatrino della commedia umana, in modo da poter considerare “Fantozzi” un meraviglioso film comico ma nulla di più.

 

FANTOZZI

Regia: Luciano Salce

Fotografia: Erico Menczer

Musiche: Fabio Frizzi

Sceneggiatura: Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi, Luciano Salce, Paolo Villaggio

Casa di Produzione: Rizzoli Film

Comico, satirico – Italia, 1975 (98 min.)

Con: Paolo Villaggio, Liù Bosisio, Gigi Reder, Anna Mazzamauro, Giuseppe Anatrelli

DVD distribuito in Italia da CG Entertainment.

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