Scomode verità
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IEsploratore dei penosi segreti familiari e specialista dei disagi delle classi popolari inglesi, l’ottantaduenne beniamino della critica Mike Leigh tratteggia in “Scomode verità” il ritratto di una casalinga, moglie e madre consumata dalla rabbia, il dolore e la depressione. La protagonista Pansy (Jean-Baptiste), diciamolo schiettamente, risulta ben presto insopportabile, non smette mai di lamentarsi, brontolare, infuriarsi per un nonnulla e la sua vita assomiglia a un incubo perenne: si strema in maniacali pulizie domestiche, ha un attacco isterico dal dentista, inveisce alla cassa del supermercato, strilla contro chi sta aspettando di subentrarle al parcheggio, distrugge l’incanto della comparsa di una volpe nel giardino, fa quasi fallire una festicciola di famiglia. Se il suo nemico è il mondo intero, i più vessati sono quelli che hanno la sfortuna di viverle accanto a cominciare dal marito idraulico e il figlio obeso. L’unico raggio di luce in questo quadro desolante è la sorella parrucchiera Chantelle (Austin) caratterizzata da un atteggiamento opposto, l’ottimismo, il buonumore e la benevolenza che a un certo punto la spingeranno a dirle “Ti amo, ma non ti capisco”. Ma sta proprio qui l’impasse drammaturgico: non essendo imparentati con la protagonista, gli spettatori non sono portati a solidarizzare con lei e a sopportarne la sgradevolezza e dunque -esattamente come accade alle persone con cui interagisce nella fiction- a lungo andare si scoprono sempre più frustrati. Insomma, mentre si apprezza la forza realistica dell’identikit psicologico-sociale, le traversie della misantropa finiscono col risultare snervanti e gli ipotetici benefici della sorellanza non sembrano mai materializzarsi. Considerazioni che rendono il film profondo e nobile ma scarsamente coinvolgente.
SCOMODE VERITÀ
DRAMMATICO – GRAN BRETAGNA/SPAGNA 2024
Un film di Mike Leigh. Con: Marianne Jean-Baptiste, Michele Austin, David Webber, Tuwaine Barrett, Ani Nelson, Sophia Brown



