Pubblicato il 15 Giugno 2024 | da Valerio Caprara
0The Penitent
Sommario:
2.5
Non è un film trascinante, ma è un film che non si dovrebbe perdere. In effetti “The Penitent”, tratto da una pièce di David Mamet, non riesce a svincolarsi del tutto dalla staticità teatrale e dall’eccesso dei dialoghi esplicativi, ma la forza, l’intelligenza e la lucidità del suo assunto sono merce rara nel cinema italiano da festival, d’autore, da cineforum e persino d’intrattenimento. A suo merito, inoltre, va conteggiata ai nostri occhi la fredda accoglienza riservatagli alla Mostra del cinema di Venezia dove Barbareschi, stavolta addirittura nel doppio ruolo di regista e protagonista, non rientra pregiudizialmente tra i beniamini dei critici e i festivalieri. Il nucleo della trama è costituito dalle peripezie -originariamente ispirate da un reale episodio di cronaca- dello psichiatra ebreo newyorkese Hirsch, il cui dramma inizia dopo che un suo giovane paziente (Ciavoni) ha ucciso otto persone e la maggioranza dei media ha assunto una posizione benevola e giustificazionista perché si tratta di un gay e un immigrato. Quando poi un giornalista riferisce (erroneamente o deliberatamente) che il terapeuta ha definito in un suo testo l’omosessualità “un’aberrazione”, quando invece aveva scritto “un adattamento” e il malcapitato per di più si rifiuta per ragioni deontologiche di rivelare in tribunale il contenuto degli appunti presi nel corso delle sedute con il futuro omicida, non c’è smentita che tenga e una parte dell’opinione pubblica è indotta a convincersi che lui è il vero responsabile della strage. A questo proposito è anche significativa l’emersione -soprattutto nei duelli verbali tra Hirsch e il pubblico ministero- del cumulo di censure e fraintendimenti provocati dal dilagare, soprattutto negli Stati Uniti ma non solo, della cosiddetta “cancel culture” ovvero l’estremismo di coloro che vorrebbero sovvertire la complessità e le contraddizioni della Storia secondo i diktat del politicamente corretto (ma l’aggettivo risulta ormai troppo blando e andrebbe sostituito con coatto). Nell’amaro crescendo di confronti e scontri che ricorda il meccanismo di capisaldi del genere giudiziario come “La parola ai giurati” c’è anche spazio per tratteggiare i dubbi, le ambiguità e i segreti di Hirsch impedendo così che il suo ritratto profondamente umano si trasformi nel solito innocuo santino.
THE PENITENT – A RATIONAL MAN
DRAMMATICO – ITALIA 2023
Un film di Luca Barbareschi. Con: Luca Barbareschi, Catherine McCormack, Adam James, Adrian Lester, Fabrizio Ciavoni, Robert Steiner