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Pubblicato il 28 Novembre 2022 | da Valerio Caprara

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Bones and All

Bones and All Valerio Caprara
soggetto e sceneggiatura
regia
interpretazioni
emozioni

Sommario: La ragazza Maren non può avere rapporti normali con la famiglia, i coetanei e la società perché tormentata dal segreto bisogno di nutrirsi di carne umana. L’incontro con il consimile vagabondo Lee li induce a intraprendere una sorta d’odissea fuggiasca nell’America degli anni Ottanta.

1.8


Luca Guadagnino, regista, sceneggiatore e produttore, possiede certo tecnica e talento. Ma il nuovo e attesissimo “Bones and All”, esaltato e premiato all’ultima Mostra di Venezia, non fa secondo noi che ribadire i limiti che rendono i suoi film appariscenti ma modesti. Innanzitutto è complicato definirlo: un horror, un road movie, un dramma passionale di/per teenager? Non si sa, ma l’impressione è che ciò accada per una carenza di struttura piuttosto che per un’intenzione del regista: considerata l’accuratezza fotografica e musicale, forse le magagne stanno nella sceneggiatura di David Kajganich che non riesce a reggere l’alternanza continua dei passaggi dal realistico al fantastico, dal brutale al compassionevole, dal diabolico al romantico. Il romanzo dell’americana DeAngelis da cui è tratto –pubblicato in Italia col titolo Fino all’osso– si basa sulla stessa miscela, ma in ogni caso sullo schermo il percorso emotivo non coincide con quello narrativo con la conseguenza di minimizzare il pathos riducendolo alla sensazione di pericolo aleggiante sulla coppia dei “diversi”.

Il film nasce con la protagonista Maren (Russell, premio Mastroianni a Venezia), candida fanciulla che non può avere rapporti normali con la famiglia, i coetanei e la società perché segretamente tormentata dal bisogno di nutrirsi di carne umana. L’incontro con il consimile vagabondo Lee (Chalamet, ricalco trendy dell’efebo di “Morte a Venezia”), riconosciuto dall’odore come le ha insegnato a fare il vecchio cannibale Sully (un Rylance pressoché caricaturale), li induce a intraprendere una sorta d’odissea fuggiasca nell’America profonda. A dispetto degli sforzi profusi, però, non riescono a sbarazzarsi del peso della propria condizione fino alla zuffa finale che deciderà la sopravvivenza o meno del loro amore disperato. Il problema sta nel fatto che, nonostante siano edulcorati quasi tutti gli atti cruenti, il paradosso sottinteso alle situazioni tiene lo spettatore a distanza, non gli consente di percepire la poesia che dovrebbe sprigionarsi dallo schermo, di cogliere una reale maturazione dei protagonisti o di domandarsi il perché di questo istinto arcano e trasgressivo. Se, del resto, Guadagnino è abile nell’insistere sulla pratica abominevole intesa (sulla scia della fede vegana della scrittrice) come l’introduzione di qualcosa di malsano nell’organismo umano, tutto il resto non va al di là di una scontata rilettura dei cult hollywoodiani sugli amanti in fuga da “Gangster Story” a “La rabbia giovane”, da “Getaway!” a “Sugarland Express”, da “Cuore selvaggio” a “Assassini nati” (senza mettere in conto l’horror molto simile ma più bello “Il buio s’avvicina”) Per evitare, infine, che l’apologia degli outsider sia paragonata o addirittura apparentata a quella della saga adolescenziale “Twilight” non mancano le istruzioni sotto traccia per usufruire dello scudo del politicamente corretto: partendo dal Midwest di afflizione e miseria in cui si svolgono i fatti che si fanno risalire all’epoca della presidenza Reagan (a dispetto del fatto che l’economia statunitense in quegli anni sia uscita dalla recessione e cresciuta a forte ritmo), passando per la sostituzione del gotico americano alla Poe e Lovecraft con qualche bordata anticapitalista alla Chomsky e finendo con l’appello –ovviamente giusto ma nella fattispecie furbesco- a non discriminare le persone ritenute mostruose a causa della condizione sociale, sessualità, razza o provenienza.

BONES AND ALL

HORROR/SENTIMENTALE – USA/ITALIA 2022 

Un film di Luca Guadagnino. Con Taylor Russell, Timothée Chalamet, Mark Rylance, Michael Stuhlbarg, André Holland, Jessica Harper

 

 

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