CINEMARCORD: “Caruso Paskoski”
La migliore opera di Francesco Nuti, una commedia a metà strada tra il surreale e il romantico
(a cura di Giuseppe Cozzolino/Andrea Coco)
Caruso Pascoski (Francesco Nuti) è un giovane psicanalista, con un padre taciturno (Umberto Angelucci) e una madre opprimente (Gianna Sammarco), ma in compenso felicemente sposato con Giulia (Clarissa Burt), compagna di giochi e di vita, che ha incontrato da bambino al mare e non ha mai smesso di frequentare.
Il suo lavoro lo porta in contatto ogni giorno con una umanità strampalata, ma nulla in confronto a quanto accade improvvisamente a lui: la sua amata Giulia scompare all’improvviso per rifarsi viva alcuni giorni dopo, ben determinata a chiedere il divorzio. Di fronte alla sua insistente richiesta di spiegazioni, lei dice di non amarlo più, ma Caruso non ci mette molto a scoprire che Giulia sta insieme a Edoardo Mariotti (Ricky Tognazzi), un suo paziente diagnosticato come omosessuale latente.
Per Caruso è un duro colpo dal quale non si riprende: trascorre le giornate lavorando e passeggiando per Firenze in compagnia di un suo amico avvocato (Antonio Petrocelli), il quale oltre a sostenerlo psicologicamente lo deve tirare fuori dai guai, visto che ha iniziato a bere e una volta ubriaco dà in escandescenze. Trascorso un anno, gli ex coniugi si rivedono in tribunale per formalizzare il divorzio, ma c’è una novità, un colpo di scena: Giulia gli confessa di amarlo ancora…
Caruso Pascoski è forse la migliore opera di Francesco Nuti, dove viene affrontato con una certa dosedi ironia unita però ad altrettanta sensibilità il tema dell’abbandono, rappresentato qui da una crisi coniugale che giunge improvvisa e senza apparenti motivi dopo anni di intensa frequentazione.
Il film è senza dubbio una commedia la cui trama comprende situazioni assurde, grottesche, che si accompagnano ad altre più delicate, tipiche di un’opera romantica. L’inizio del lungometraggio è un tributo alla storia del costume italiano dalla fine degli anni Cinquanta ai Settanta, raccontata attraverso i giochi dei bambini e ragazzi di allora: i vestiti, le riviste, le canzoni più belle di ogni decennio.
Un lungometraggio famoso per le numerose gag comiche, alcune delle quali entrate nel nostro immaginario, come la scena del “bacino” che Nuti chiede insistentemente al maresciallo dei carabinieri (Novello Novelli) e per i tributi alla commedia slapstick come la sequenza dei pazienti di Caruso, uno più assurdo dell’alto: la finta Marylin Monroe, i gemelli, l’uomo che russa (Carlo Monni), quello che si butta dalla finestra e, fuori dallo studio, la sfida alcolica con il barista pazzo (Luigi Frosali) e il duello con l’odioso bambino armato di pistola (Lorenzo Ariani).
Epico il dialogo con la custode dei gabinetti (Narcisa Bonati) o la classifica degli insaccati in base allo schieramento politico dei potenziali consumatori (La mortadella è comunista, il salame socialista…). Indimenticabile anche il ralenti di Caruso nei bagni pubblici, quando prova la pistola.
E per concludere un atto d’amopre per la città di Firenze, e alla comicità toscana qui messa in scena dal suo allora più famoso interprete che chiude il lungometraggio con la sua dissacrante e trasgressiva canzone “Pupp’a pera”, inno iconoclasta di un’epoca molto più serena e libera dai condizionamenti dei nostri giorni.
CARUSO PASCOSKI DI PADRE POLACCO
Regia: Francesco Nuti
Fotografia: Gianlorenzo Battaglia
Musiche:Giovanni Nuti
Sceneggiatura: Francesco Nuti, David Grieco, Giovanni Veronesi
Produttore: Mario Cecchi Gori, Vittorio Cecchi Gori, Gianfranco Piccioli, Giorgio Leopardi
Casa di produzione: Unione Cinematografica, Cecchi Gori Group Tiger Cinematografica
Commedia, Italia, 1988 (102 min.)
Con: Francesco Nuti, Umberto Angelucci, Gianna Sammarco,Clarissa Burt, Ricky Tognazzi, Antonio Petrocelli, Novello Novelli, Carlo Monni, Luigi Frosali, Lorenzo Ariani, Narcisa Bonati
DVD distribuito in Italia da CG Entertainment
