Pubblicato il 3 Ottobre 2020 | da Valerio Caprara
0Easy Living/Burraco fatale
Il cinema in sala agonizza e da compulsivi innamorati dobbiamo fare di tutto per salvarlo. Per avere speranze di successo servono, certo, due condizioni imprescindibili: la rigorosa applicazione delle norme di sicurezza e l’offerta di qualche titolo che non sia, come li apostrofava tanto tempo fa un caposervizio del nostro giornale, “roba pe’ cinefili”. In fiduciosa attesa dei prossimi exploit non giudicheremmo con severità l’assaggio della strampalata quanto originale opera prima “Easy Living – La vita facile” dei fratelli Miyakawa (Orso 28 anni, Peter 24), italiani con nonno giapponese vissuti tra Tokyo, gli Usa, Torino e Milano. Ambientata a Ventimiglia, questa favola dall’andatura gentile e sincopata mette in scena i traffici della contrabbandiera di medicinali Camilla, studentessa operante sulla linea di confine italo-francese circondata da personaggi altrettanto fuori norma: il perno dei fatti, più metaforici che corposi (difficile, per esempio, credere che la polizia fermi come nel passato tutte le macchine in transito), si svolge in un circolo di tennis che potrebbe servire da ponte per fare passare clandestinamente un emigrante in Francia, ma a contare davvero nelle intenzioni del binomio sono gli inciampi esistenziali dei suddetti comprimari che svariano dal fratellino intorcinato dalle smanie della crescita all’istruttore americano dongiovanni e pittore a tempo (molto) perso. Nella loro esplicita benché non invasiva intenzione di rievocare le atmosfere, le musiche e l’oggettistica anni Settanta nonché misurarsi con l’amato modello registico dei Truffaut, Kaurismaki, Wes Anderson & company, Orso e Peter –che sembrano anch’essi fuoriusciti provvisoriamente dalle immagini che scorrono sullo schermo- schivano la tagliola della solita e ormai melensa denuncia d’attualità con il ricorso a una serie di provvidenziali piroette più impressioniste che surrealiste.
Purtroppo non è possibile salire di livello al cospetto di “Burraco fatale” di Giuliana Gamba, regista estrosa e coraggiosa capace persino di girare un semi-hard dal punto di vista femminile che però, non si capisce davvero il perché, da circa trent’anni s’era ritirata nella nicchia delle ordinarie produzioni Rai. La sceneggiatura firmata insieme a Francesco Ranieri Martinotti affida, infatti, al quartetto di buona caratura Gerini-Finocchiaro-Minaccioni-Caterina Guzzanti il compito di costruire una sorta di instant-commedia intorno al gioco di carte in Italia popolarissimo dappertutto, ma specialmente al centro sud tra signore di un certo ceto sociale, mirata a tirare in ballo e mescolare a piacimento l’immancabile macedonia delle vite private disastrate delle disastrose protagoniste; in maniera che, tra una moglie zerbino, una notaia ludopatica e bugiarda, una vedova vessata dalla suocera (revival di Loretta Goggi) e una violoncellista pluricornificata scocchino i quiproquo, le scintille maliziose, le battute al curaro o le situazioni insolenti del femminismo libertario che fanno capo ormai dalla preistoria alla serie “Sex and the City” e le sue varie imitazioni. Missione, ahinoi, fallita: gli stereotipi e le convenzionalità fotoromanzesche non valorizzano le bravure a sé stanti delle attrici, non fanno mai montare la brillantezza del ritmo e neppure le sottintese didascalie socio-psicologiche in stile “desperate housewives” surrogano la precarietà dell’intrattenimento mentre spadroneggia in lungo e in largo il solito e insapore taglio da fiction delle tv generaliste. Tanto è vero che, in gloria degli ormai grotteschi commi del politicamente corretto, una delle amiche del pomeriggio troverà la felicità nell’avvento di un principe poco azzurro in quanto marocchino.
EASY LIVING – LA VITA FACILE
di Orso e Peter Miyakawa
Commedia – Italia 2019 **
Con: Manoel Hudec, Camilla Semino Favro, Alberto Bounakar, James Miyakawa
BURRACO FATALE
di Giuliana Gamba
Commedia – Italia 2020 *
Con: Claudia Gerini, Angela Finocchiaro, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti