Recensioni

Pubblicato il 11 Dicembre 2018 | da Valerio Caprara

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Colette

Colette Valerio Caprara
soggetto e sceneggiatura
regia
interpretazioni
emozioni

Sommario: Il brillante apprendistato, le avventure mondane e il successo artistico della scrittrice francese Colette dalla natia Borgogna ai salotti parigini Belle Epoque al fianco dell’adorato viveur, scialacquatore e coniuge/editore Gauthier-Villars detto Willy.

2.5


Non è una buona notizia l’infittirsi dei film biografici perché così diventa evidente come sia diventato arduo creare e realizzare storie originali. Tuttavia “Colette”, diretto da Wash Westmoreland e prodotto da Christine Vachon (entrambi esponenti di primo piano del cinema a tematiche gay), risponde dignitosamente all’intento di mettere in scena per un pubblico ampio gli snodi cruciali di vita e carriera della spregiudicata scrittrice e attrice francese nata e nel 1873 e defunta nel 1954. Sidonie-Gabrielle Colette resta un’icona della letteratura e il costume anche perché fu spesso al centro di scandali per le disinibite relazioni con celebritiesdi ambo i sessi: pur avendo disprezzato le antesignane del femminismo, Colette riesce, in effetti, ancora oggi a tramandare l’esempio universale di una donna libera e libertina che sfidò le convenzioni e restrizioni della sua epoca e osò trasgredire in prima persona tabù sessisti radicati. Sviluppando in maniera lineare e cadenze licenziose alquanto edulcorate –il massimo è la riproduzione di un’esibizione del 1907 al Moulin Rouge con un seno scoperto e un bacio in bocca tra donne- le tappe di una classica storia di formazione, la regia gioca le sue carte migliori grazie alla duttile Knightley che s’immedesima con sperimentata disinvoltura nelle gonne e crinoline del ruolo principale: dalla natia e rustica Borgogna agli smaliziati salotti parigini, l’apprendistato compiuto dalla ribelle Colette al fianco dell’adorato viveur, scialacquatore e coniuge/editore Gauthier-Villars detto Willy (West) si giova a lungo delle accurate scenografie Belle Epoque e della brillante fotografia rendendo convenzionale ma rilassante la storia della progressiva emancipazione dal poco raccomandabile Pigmalione che la chiudeva a chiave in camera affinché scrivesse i suoi ricordi di scolaretta scostumata. Purtroppo il film mostra un po’ la corda quando inizia a risparmiare sul ritmo e le psicologie, si concede aggiornati ammiccamenti al #MeToo e perde d’intensità proprio quando la brama di vivere della vera autrice della saga di “Claudine” (firmata dal coniuge sfruttatore e diventata a causa delle sue tirature persino un brand commerciale) si abbandona alle gioie lesbiche e raggiunge l’acme del successo artistico e mondano.

COLETTE

BIOGRAFICO – GRAN BRETAGNA/USA 2018

Regia di Wash Westmoreland. Con: Keira Knightley, Dominic West, Fiona Shaw, Denise Gough

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