Pubblicato il 14 Ottobre 2017 | da Valerio Caprara
0Nico, 1988
Sommario: Gli ultimi e drammatici anni di vita della poliedrica e provocatrice rockstar Nico
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Misurarsi con il biopic in lingua inglese di un personaggio mitizzato, controverso ed enigmatico come Christa Paffgen in arte Nico non è stata certo una scelta facile. Eppure Susanna Nicchiarelli, classe 1975 e due lungometraggi poco significativi alle spalle, con “Nico, 1988” è riuscita a realizzare un docufilm dignitoso e credibile che ha vinto il concorso “Orizzonti” alla Mostra di Venezia, ma soprattutto consentito a Trine Dyrholm di sfoderare una performance memorabile. Felicemente svincolata dalla nefasta consuetudine dell’imitazione alla Bagaglino, l’attrice danese riesce infatti a restituire un ritratto di eccezionali sostanza e sensibilità della donna che ha contrassegnato le evoluzioni del costume, l’arte e la musica dagli anni Sessanta agli Ottanta bruciando senza sosta tutte le esperienze personali possibili in quegli anni convulsi di cambiamento e rivolta. Scegliendo di partire dagli ultimi anni di vita dell’ex modella, hippie e musa di Andy Warhol, amante e amica di Alain Delon (da cui ebbe un figlio non riconosciuto), Brian Jones, Jim Morrison, Jackson Browne, Philippe Garrel, già rock star con i Velvet Underground di Lou Reed e John Cale e poi solista capostipite del genere gothic, la regista romana può confrontarsi con la cosiddetta Nico-Icon quando – cinquantenne ancora indomabile e intrattabile nonostante le offese recate alla sua leggendaria bellezza dall’eroina, gli stravizi e i comportamenti del tutto indifferenti agli obblighi della fama e il successo- sta per avviarsi a una fine anch’essa inaudita (caduta dalla bicicletta e ricoverata in ospedale a Ibiza, le venne diagnosticata un’insolazione ma morì due giorni dopo per emorragia cerebrale).
L’aspetto migliore del film diventa, così, il fatto che gli inserti documentaristici –col particolare rilievo attribuito, ovviamente, alle esibizioni provocatorie e i pezzi cantati nelle celebri tonalità di volta in volta arrochite, minacciose, funeree- non fungono da riempitivi nostalgici, ma s’integrano nel ritmo drammaturgico, partecipano all’umanizzazione di Nico senza avvilirla nell’aneddotica e individuano nei continui viaggi (più o meno) di lavoro alla ricerca di “qualcosa” di remoto, scioccante o inatteso uno dei caratteri costitutivi di quel periodo forse meraviglioso ma sicuramente palingenetico.
NICO, 1988
Regia: Susanna Nicchiarelli
Con: Trine Dyrholm, Anamaria Marinca, Thomas Trabacchi, Sandor Funtek
Genere: biografico. Italia/Belgio 2017