Pubblicato il 6 Maggio 2017 | da Valerio Caprara
0Sole cuore amore
Sommario: Amicizia e solidarietà tra una barista e una ballerina che vivono nell'hinterland romano e scontano le odierne e dure condizioni di vita e di lavoro delle classi proletarizzate.
1.8
Ottimo regista, Daniele Vicari, ancorché molto indulgente nei confronti del proprio super-io ideologico: lo conferma “Sole cuore amore”, un esile ma sentito poemetto sulla fatica di vivere delle classi proletarizzate e penalizzate dalle ricorrenti crisi economiche.
Più omaggio neorealista che replica del cine-militantismo alla Loach, il film è in gran parte supportato dall’interpretazione della Ragonese che v’interpreta il ruolo di una trentenne della periferia romana con quattro figli e un marito disoccupato a carico vittima designata dell’ingiustizia sociale (anche se lo è ancora di più delle sue scelte sbagliate). Assai posticcio, invece, appare il parallelo identikit dell’amica del cuore, una ballerina repressa dalla madre borghese e tendente al lesbismo che non possiede il dono della stoica solarità che circonfonde l’estenuante andirivieni da Ostia al Tuscolano della protagonista. Un film dignitoso a cui certo non giova l’aggettivo “antirenziano” assegnatogli d’ufficio da un recensore finto solidale e che va apprezzato, invece, per la fluidità di dialoghi e atmosfere e l’invito alla speranza che nella pure spietata capitale magari ha qualche chance in più rispetto a Pyongyang.
SOLE CUORE AMORE
Regia: Daniele Vicari
Con: Isabella Ragonese, Eva Grieco, Francesco Montanari
Drammatico. Italia 2017