Pubblicato il 31 Marzo 2017 | da Valerio Caprara
0Il permesso – 48 ore fuori
Sommario: Quattro carcerati vivono e soffrono ciascuno a suo modo quarantotto ore di permesso.
2.3
Con “Il permesso” il produttore Claudio Bonivento e il regista/protagonista Claudio Amendola confermano d’essere uomini di cinema attrezzati, appassionati e anche temerari nel rifiutarsi alle forche caudine dell’incasso prenotato. Non tutto funziona a mille in questo crudo noir metropolitano, forse a causa di una sceneggiatura corredata da troppe uscite di sicurezza retorico-melodrammatiche, ma il nerbo delle storie d’azione e redenzione che se ne dipartono in un adeguato crescendo di suspense s’ispira non a caso a un solido artigianato vecchio stampo.
Nelle 48 ore di permesso che intrappolano anziché liberare i quattro carcerati, in effetti, i classici temi della colpa, la vendetta e il destino raggiungono una certa uniformità di ritmo e di taglio, sfruttando sfondi credibili nel loro realismo grazie anche a una fotografia ben coordinata alle cupe atmosfere di dissipazione e disperazione socio-esistenziali. Inoltre quasi tutti gli interpreti –capeggiati da Amendola nel solito ruolo di migliore in campo e dall’inedita Bellè- risultano professionali e motivati, ancorché (come nel caso dell’episodio toccato ad Argentero) spesso condotti al limite dello stereotipo esasperato.
IL PERMESSO – 48 ORE FUORI
Regia: Claudio Amendola
Con: Claudio Amendola, Luca Argentero, Valentina Bellè
Noir. Italia 2017