Pubblicato il 15 Aprile 2010 | da Valerio Caprara
0Oltre le regole – The Messenger
Ancora un film sulla guerra in Irak, ma non ci sono bombe, carri armati, sparatorie, stragi e kamikaze. Anzi, pressoché tutte le sequenze cruciali si svolgono nel bel mezzo di tranquille giornate di tranquilli quartieri periferici della profonda America; quando due militari in impeccabile uniforme, sorti dal nulla come lugubri alieni, bussano alla porta di un lindo villino, s’avvicinano a una donna intenta a stendere i panni o si fanno notare da un anziano che sta lavorando nel giardino. “Oltre le regole – The Messenger” dell’israeliano Oren Moverman (già sceneggiatore dell’estroso biopic di Bob Dylan “Io sono qui”) racconta con impressionante e a tratti insostenibile pathos il trauma più spietato causato dalla guerra: la notification, scarno termine burocratico che designa il protocollo predisposto dall’esercito per annunciare alle famiglie la morte dei congiunti. Tra gli svariati modi d’affrontare il tema in ottica pacifista, quello prescelto dall’esordiente regista classe ‘63 e dal suo co-sceneggiatore italiano Alessandro Camon classe ’66 è senza dubbio il più straziante: rappresentare la routine di coloro che devono comunicare incommensurabili disgrazie occhi-negli-occhi riguarda infatti gli Stati Uniti odierni, ma nello stesso tempo evoca qualsiasi tempo e luogo sia contrassegnato dalla concreta realtà dei caduti sul campo di battaglia.
Si tratta quindi di un film preziosamente psicologico, tutto giocato sui dettagli, le sfumature, i soprassalti d’emozione che ha bisogno, per ottenere un risultato all’altezza, di recitazioni come solo la scuola d’oltreoceano (hollywoodiana o indipendente, poco importa) può, nonostante le regressioni e i consumismi, continuare a erogare senza sosta. La coppia di soldati dai caratteri contrapposti sembrerebbe in effetti uno stereotipo di genere, ma è difficile pensare a protagonisti più credibili del capitano Stone/Woody Harrelson e del sergente Montgomery/Ben Foster, schiacciati dalle regole d’ingaggio (mai una parola o un gesto in più, mai permettersi un contatto fisico), bersagliati dalle imprevedibili reazioni dei parenti delle vittime e infine reciprocamente, lentamente trasformati dalla condivisione del dolore. La forte impronta di Camon, ex laureato all’Università di Padova, formatosi come critico nel culto del nuovo cinema Usa dei Peckinpah, Milius, Coppola, Cimino, si apprezza proprio nell’equilibrio drammaturgico aperto verso un cauto finale di speranza e soprattutto nell’intensità temperamentale conferita ai dialoghi tra Stone e Montgomery. L’Orso d’argento a Berlino nel 2009 e la nomination all’Oscar di quest’anno sottolineano, dunque, giustamente il mix tra il latente bullismo del primo e la compressa fragilità del secondo che non ha bisogno di toni da pamphlet (s’intravede pur sempre in filigrana un’idea di sacrificio per la patria che i soldati hanno abbracciato consapevolmente come rischio) per trasmettere un messaggio di primaria rivendicazione umana.
OLTRE LE REGOLE – THE MESSENGER
REGIA: OREN MOVERMAN
CON: BEN FOSTER, WOODY HARRELSON, SAMANTHA MORTON, JENA MALONE
DRAMMATICO – USA, 2009