Recensioni

Pubblicato il 30 Dicembre 2015 | da Valerio Caprara

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Regression

Regression Valerio Caprara
Emozione
Qualità
Scrittura
Recitazione

Sommario: Un film che pasticcia thriller, parapsicologico ed l’horror, a partire da una sceneggiatura chiaramente implausibile.

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Ci sono satanisti in Minnesota? Il problema non da poco inquieta il buon detective Bruce (Hawke) quando viene a conoscenza della confusa confessione di un padre che s’è accusato d’avere partecipato alle torture inflitte alla figlia adolescente in una chiesa. A partire da una sceneggiatura chiaramente implausibile, “Regression” pasticcia con i canoni del thriller, del parapsicologico e dell’horror inseguendo le tappe di un’ossessione che si nutre di atmosfere ansiogene (vezzi fotografici surrealisti, inquadrature irrituali ecc.), indizi manipolatori, incidenti inspiegabili e visioni allucinatorie che fanno perdere ogni orientamento fisico e psichico al protagonista.

Mentre la cornice conserva un suo fascino sghembo e allusivo, i fatti o per meglio dire gli shock sono più evocati che materializzati facendo così che persino l’adepto –peccato mortale nel contesto del genere- a poco a poco si sdrai anziché rannicchiarsi nella poltrona. Particolarmente ridicola, per di più, appare la chiamata alle armi (esorcistiche) dello psichiatra di turno che dovrebbe riportare alla severa verità scientifica le scorribande ludico-spaventose, ma in realtà sembra tirato fuori dalle cantine della cattiva sere B d’una volta. Ahi, Amenàbar… Una volta lucido regista razionalista prestato all’irrazionale (“Tesis”, “Apri gli occhi”, “The Others”), ma ormai da tempo relegato al ruolo di svogliato ripetente con licenza di flop.

REGRESSION
REGIA: ALEJANDRO AMENABAR
CON: ETHAN HAWKE, EMMA WATSON, DAVID THEWLIS
HORROR – SPAGNA/CANADA 2015

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