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Pubblicato il 15 Giugno 2024 | da Valerio Caprara

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I dannati

I dannati Valerio Caprara
soggetto e sceneggiatura
regia
interpretazioni
emozioni

Sommario:

1.3


 

Appena passato in concorso nella sezione Un Certain Regard del festival di Cannes, “I dannati” è il primo film di finzione del marchigiano Minervini da anni residente e attivo negli Stati Uniti. Asserendo di non volere tradire del tutto la propria primaria vocazione, l’ex documentarista propone una versione straniata e algida del western in cui il rigore o meglio il compromesso delle scelte stilistiche non riescono ai nostri occhi a esprimere slancio e passione al di là dello scontato messaggio pacifista. L’intreccio, a dir poco minimale, si colloca nell’inverno del 1862 mentre infuria la guerra di Secessione americana: l’esercito nordista ha inviato verso il West una compagine di volontari con il compito di perlustrare terre sconosciute, ma tra le brulle distese e le innevate alture le giubbe blu non sono sole… Si capisce che il nemico sudista è alla porte, le pallottole cominciano a fischiare, ma il conflitto campale è continuamente dilazionato (sulla scia di “Il deserto dei tartari” dello scrittore Buzzati e il regista Zurlini) a vantaggio di una minuziosa e sofisticata campionatura di scorci ambientali, dialoghi rarefatti tra gli imberbi morituri, gesti quotidiani, partite a poker, preghiere, inutili avvistamenti nonché la spasmodica ricerca dei filoni d’oro che ovviamente costituirebbero la vera motivazione della guerra ovvero quella di conquistare e depredare le terre dei nativi pellerossa. Un puro aggancio, insomma, per sostenere che il conflitto -tramandato come ideologico (il progressista e industrializzato modello di vita degli stati del Nord contro quello rurale e feudale degli stati del Sud)- sarebbe stato solo la copertura delle contrapposte brame di supremazia economica. Minervini magari riesce a fare intravedere nella nitidezza e la laconicità dell’approccio la profezia di una sconfitta e la tragica reiterazione dello scontro fratricida connaturato al genere umano. Ma non si tratta di una visione coinvolgente perché non siamo nei paraggi dell’epica fordiana e hawksiana, ma neppure in quelli dello “sporco western” di Peckinpah, delle riletture filologiche postsessantottine alla “Fango, sudore e polvere da sparo” e degli hit pacifisti come “Soldato blu” o “Balla coi lupi”: al cospetto di quest’algido esercizio basato sulla metafora della visceralità dell’”homo homini lupus” (non a caso esplicitata dall’indugio sulle viscere di un animale sbranato) sembra di potersi ritrovare in qualsiasi altro luogo e qualsiasi altro contingente storico.

 

 

I DANNATI

WESTERN – USA 2024

Un film di Roberto Minervini. Con: Cuyler Ballenger, Noah Carlson, René W. Solomon, Jeremiah Knupp, Timothy Carlson, Judah Carlson

 

 

 

 

 

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