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Pubblicato il 17 Giugno 2010 | da Valerio Caprara

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Una notte blu cobalto

  Un buon esordio, quello del catanese Daniele Gangemi che ha superato infinite difficoltà per potere presentare nelle sale “Una notte blu cobalto”, fiaba antropologica ambientata nelle vene segrete della nobile città siciliana. La trama, intrisa di echi noir non perfettamente assimilati, conta in fondo poco: un ragazzo abbandonato dalla sua bella, il suo malessere un po’ querulo, l’occasione colta al volo dello strano pizzaiolo (Alessandro Haber) che l’assume per una lunga notte di consegne… Girato con mano elegante, svincolato dal fragile traliccio narrativo grazie a una serie di aperture visionarie, attento a sorvegliare la tentazione decadente, “Una notte blu cobalto” rappresenta un esordio fuori dagli schemi sociologici cari ai piccoli maestri (assistiti dallo stato) e non si fa sfuggire i dettagli fisiognomici o caratteriali che identificano i personaggi incontrati (o forse no) dal pizzaiolo improvvisato. Gran parte dell’acerbo fascino dell’opera prima deriva, non a caso, dall’angolatura delle riprese e dai filtri selezionati da regista e operatore per trasformare l’ovvietà illustrativa di Catania in un inedito luogo dell’anima (cinematografica).

UNA NOTTE BLU COBALTO

REGIA: DANIELE GANGEMI

CON: CORRADO FORTUNA, ALESSANDRO HABER, REGINA ORIOLI, VALENTINA CARNELUTTI

COMMEDIA SENTIMENTALE – ITALIA 2010

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