Recensioni

Pubblicato il 12 Luglio 2022 | da Valerio Caprara

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Una boccata d’aria/Thor: Love and Thunder

C’è qualche buona ragione per andare a prendere “Una boccata d’aria” (meglio se condizionata). Bisogna dirlo perché purtroppo un film italiano di genere commedia avrebbe il potere di dissuadere in anticipo molti spettatori, poco inclini a concedere fiducia a titoli spesso rivelatisi tremendi. Nel caso del secondo lungometraggio di Lauria (anche co-sceneggiatore col duo Bariletti-Bertacca), prodotto –punto a favore- da Matteo Rovere fondatore con Sydney Sibilia del brillante Groenlandia Group, lo spunto assai scontato trova uno sviluppo dignitoso alternando i siparietti buffi a quelli malinconici grazie alla versatilità del protagonista ovvero Aldo (Baglio) svincolatosi dal felice sodalizio con Giovanni e Giacomo e in grado di garantire toni funzionali alla voglia di tenerezza profusa più nella sostanza che sulla superficie dei fatti. Nelle vesti di titolare di una pizzeria milanese a gestione familiare, il poveretto non sa come e cosa fare per risollevare il disastroso stato economico del locale finché un giorno un notaio gli comunica la morte del padre e una possibile eredità da riscuotere. Inizialmente restio a rimettere piede al sud, Salvo si convince a tornare al paese natio dove, però, ad aspettarlo c’è il fratello Lillo con cui aveva rotto i rapporti da tempo: inizia, così, una sorta di duello perché il primo vorrebbe subito vendere la casa e il terreno, mentre il secondo coltiva diversi e più ambiziosi progetti… A questo punto la situazione chiama in causa tematiche tanto attuali e complesse quanto assai frequentate dal nostro cinema a vocazione, come dire, redentoristica: emigrare o restare nel sud allegro ma arretrato, ripudiare il nord ricco ma stressante (?), praticare la rivincita o la rassegnazione sociale, subire rapporti familiari velenosi o fuorviati, considerare il cibo –la pizza nella fattispecie- come panacea di tutti i mali. “Una boccata d’aria”, come premesso, paga pegno a una sceneggiatura risaputa, ma l’antieroe siculo-milanese con un passato scomodo nonché la Ocone nei panni della moglie e Calcagno in quelli del fratello (ma forse tutti i personaggi) risultano credibili perché l’appartenenza a mondi diversi finisce per renderli l’uno con l’altro incompatibili. Forzando un pochino il livello potremmo concludere che il film segue la scia dell’acclamato “Nostalgia” con minore talento, ma con maggiore modestia.

Per Martin Scorsese e tanti altri (sprovvisti, peraltro, della sua autorevolezza) i film tratti dai fumetti e gremiti di supereroi non sono vero cinema e anzi ne danneggiano il blasone. Sarà pur vero, però a quale santo dovremmo votarci per fronteggiare l’agonia del cinema in sala? Chissà come andrà al botteghino il cinecomic del momento “Thor: Love and Thunder”, ventinovesimo film della saga cosmica nonché sequel di “Thor: Ragnarok” uscito cinque anni orsono: di sicuro il riassuntino della trama non servirà a nessuno perché i fans correranno a prescindere e il lettore disinteressato neppure leggerà la recensione. Per spirito di servizio comunque ragguagliamo che dopo gli eventi narrati in “Avengers: Endgame”, il dio del tuono è impegnato a praticare la spiritualità new age, ma ne viene distolto quando Gorr il “macellatore di dei” minaccia di tenere fede al proprio truce nomignolo. Per fermarlo, guarda un po’ che sorpresa, recluta Valchiria, il nuovo re di New Asgard, Korg e persino l’ex fidanzata Jane Foster, diventata nel frattempo Mighty Thor nonché fornita del recuperato Mjolnir (il martello frantumato qualche film fa). Superfluo aggiungere che per la bisogna si sguinzagliano sullo schermo anche i Guardiani della Galassia… Che dire, ai nostri occhi profani sotto la patina di sgargiante epica pop emerge il solito iperdosaggio di politicamente corretto, con tanto di coppie non tradizionali e il protagonista Hemsworth in crisi sostituito sul piano della mascolinità dalla tostissima Portman. Particolarmente spiazzante, tra i numerosi innesti a dire degli autori innovativi, la comparsata di Crowe in stile demenziale, ma in barba alla nostra perplessità il regista neozelandese sembra convinto del suo omaggio in salsa psichedelica alla potenza del Marvel Cinematic Universe. Uno show che dura, ahinoi, due ore comprese le consuete gag aggiuntive dopo i titoli di coda.

 

UNA BOCCATA D’ARIA

COMMEDIA – ITALIA 2022   

Un film di Alessio Lauria. Con Aldo Baglio, Lucia Ocone, Giovanni Calcagno, Ludovica Martino, Davide Calgaro, Tony Sperandeo

 

THOR: LOVE AND THUNDER

AVVENTUROSO/FUMETTISTICO – USA 2022  

Un film di Taika Waititi. Con Chris Hemsworth, Natalie Portman, Christian Bale, Tessa Thompson, Matt Damon, Russell Crowe

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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