Recensioni

Pubblicato il 19 Luglio 2022 | da Valerio Caprara

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The Forgiven/TheGray Man

Può sembrare una battaglia persa, ma vale la pena resistere. Certo pandemia, canali specializzati e non della tv, bella stagione e falcidia delle sale sottocasa sono nemici spietati, eppure il fascino del grande schermo è ancora diffuso e cerca ogni sorta di appigli (arene all’aperto, rassegne tematiche, anteprime festivaliere, richiamo dei blockbuster ecc.) per cercare di sfidare la disaffezione e la pigrizia del pubblico. In questo senso si capisce facilmente come il thriller in tutte le sue varianti (giallo, noir, azione, spionistico, psicologico) continui a proporre novità costituendo una sorta di riserva indiana della cinefilia. Lo dimostrano i due titoli di spicco presenti nell’offerta della settimana che s’iscrivono al più longevo e versatile dei generi: “The Forgiven” denso di torbide atmosfere esotiche e “The Gray Man” epigono delle sfrenate e rodomontesche saghe in stile James Bond, Ethan Hunt o Jason Bourne. Nel primo David (Fiennes) e Jo (Chastain) sono benestanti coniugi londinesi arrivati in Marocco su invito del vecchio amico gay Richard (Smith) che vive insieme al compagno ubriacone Dally (Landry Jones) in una sontuosa villa a qualche ora da Tangeri: la coppia perennemente logorata e litigiosa è tanto spaesata da provocare un drammatico incidente nel corso del lungo viaggio notturno in auto. Il regista McDonagh, adattando un romanzo di Lawrence Osborne, si lancia subito in un’impietosa descrizione della vacuità, l’irresponsabilità e il razzismo sia dei protagonisti, che in un primo momento nascondono l’accaduto, sia della fauna umana –una donna che si tuffa in piscina con tutto il vestito di paillettes, una fotografa francese bigotta, un lord inglese con canonico stuolo di veline al seguito- convenuta per la classica serata elegante: come afferma uno dei bisboccioni, sembra che si ritrovano paracadutati  in “un paese in cui un uomo inutile potrebbe essere felice”. Fiennes e Chastain sono, com’è noto, ottimi attori ed è ovviamente godibile assistere ai loro comportamenti su cui la tragedia ha lasciato labili segni e una scarsa possibilità di redenzione: il limite sta proprio nel fatto che una situazione è superficiale quanto l’altra, non si rispetta l’obiettivo di un intricato e complesso gioco di emozioni e tutto sommato il film ha ben poco da aggiungere al giudizio moralistico sui privilegi dei pessimi turisti bianchi: in particolare non sapremo nulla d’interessante sulla protagonista la cui intera vita sta per essere sconvolta al di là del look impeccabile, collezione di occhiali da sole inclusa. 

The Gray Man ha, invece, l’ambizione di dare vita a un franchise, tanto è vero che lascia molte diramazioni della trama sfacciatamente aperte: si tratta del film più costoso prodotto sino a oggi da Netflix che lo fa uscire nel circuito, ma è pronta a trasferirlo sulla piattaforma streaming a partire dal 22 luglio. Tratto dai fratelli Russo dalla serie di romanzi firmati da Mark Greaney è incentrato sulle imprese dell’agente segreto Sierra Six (Gosling), assunto dalla CIA per un’ultima possibilità di riscatto degli anni trascorsi in gattabuia a causa di un crimine domestico ed entrato, così, a fare parte del programma dei Gray Men, divisione composta da “uomini grigi” addestrati a non avere niente da perdere. Dopo un’infinità d’anni assegnato allo sporco servizio, il nostro (semi) eroe ha commesso un nuovo errore e si ritrova pertanto braccato dal criminale psicopatico Hansen (Evans): l’intreccio è dunque quello standard di un blockbuster ipercinetico, piuttosto a disagio quando non è immerso a tutto schermo nel vortice di esplosioni, scazzottate e sparatorie (tra cui l’acme ambientata nel centro storico di Praga messo a ferro e fuoco da tre-squadre-tre di killer intenzionate a farlo fuori). Gosling è secondo noi, come spesso gli accade, poco espressivo però bisogna ammettere che il film non s’intitola The Gray Man per caso implicando, appunto che al divo sia stato inibito qualsiasi trasporto emotivo: l’impatto fisico e visivo, specie nella seconda parte, è in ogni caso assicurato anche se la violenta e cruda caccia all’uomo avrebbe meritato una sceneggiatura più articolata e originale.

 

THE FORGIVEN

DRAMMATICO – GRAN BRETAGNA 2021   

Un film di John Michael McDonagh. Con Ralph Fiennes, Jessica Chastain, Ismael Kanater, Christopher Abbott, Imane El Mechrafi, Matt Smith

THE GRAY MAN

AZIONE – USA 2022   

Un film di Anthony Russo, Joe Russo. Con Ryan Gosling, Chris Evans, Regé-Jean Page, Jessica Henwick, Ana de Armas, Billy Bob Thornton

 

 

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