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Pubblicato il 5 Giugno 2021 | da Giuseppe Cozzolino

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Speciale Home Video: ANIARA – ROTTA SU MARTE

Una distopia ambientalista vincitrice al Trieste Science Fiction Festival

A cura di Andrea Coco

Aniara è un’astronave diretta su Marte, dove la razza umana intende trasferirsi, dopo che disastri naturali hanno reso impossibile la vita sulla Terra. Nonostante la durata del viaggio sia prevista in ventitré giorni,  Aniara è stata progettata per soddisfare le esigenze di una popolazione il cui stile di vita è improntato al consumismo più sfrenato, come un gigantesco e lussuoso centro commerciale viaggiante.

A bordo dell’astronave lavora una donna (Emelie Garbers), che ha il compito di far funzionare il Padiglione Mima, una intelligenza artificiale la quale sfrutta i ricordi dei passeggeri per ricreare l’illusione di una Terra “felice”, precedente ai cambiamenti climatici, generando così una esperienza di virtuale di tipo immersivo. Uno strumento inventato per rendere sopportabile la vita dei primi coloni su Marte, ma utile anche per intrattenere i passeggeri durante i viaggi spaziali.

Un improvviso incidente, alcuni detriti spaziali colpiscono la nave, danneggiandone il reattore. Per evitare il rischio di una fusione nucleare tutto il carburante viene espulso e, priva di energia, l’astronave va alla deriva nello spazio. Nonostante le parole rassicuranti del Capitano Chefone (Arvin Kananian), inizia così una Odissea destinata a stravolgere le abitudini sociali dei passeggeri, che in un numero sempre crescente si rivolgeranno a Mima per sopportare un viaggio sempre più allucinante. Alla fine, Mima collasserà sotto il peso di così tanti cupi pensieri, ma quel crollo sarà solo l’inizio.

Tratto da un poema fantascientifico scritto nel 1956 dal Premio Nobel Harry Martinson, Aniara è una distopia ambientalista, che prende, avvince e impaurisce. Rispetto all’opera letteraria, figlia della Guerra fredda e delle paure di un conflitto termonucleare, il film “si aggiorna”, mettendo in scena l’incubo del Nuovo Millennio: la catastrofe ecologica.

In un ritmo narrativo suddiviso in capitoli, ciascuno dei quali rappresenta una tappa del viaggio, l’andamento temporale fotografa l’evolvere di una situazione sempre più lontana dai canoni di una vita “civile” e il delinearsi di un futuro inquietante. Un film che, sotto alcuni aspetti, riecheggia Solaris di Andrej Tarkovskij quanto High-Rise di Ben Wheatley

Un’opera che non lascia gli spettatori indifferenti grazie alla capacità del regista di creare un’ambientazione disturbante come quella fredda, ansiogena, dell’astronave. Un vuoto che si ripropone tra i passeggeri, educati e controllati, fino a quando reggono le convenzioni sociali e l’equipaggio riesce mantenere il controllo della situazione, ma che non esitano a mutare drasticamente non appena tali vincoli si allentano.

Opera interessante per i contenuti e le soluzioni adottate, Aniara denuncia l’ambivalenza degli esseri umani, capaci di azioni meravigliose ma anche terribili e distruttive. Un film che ha giustamente ricevuto, in occasione dell’edizione 2019 del Trieste Science+Fiction, il Premio Asteroide, riservato ai miglior film di fantascienza, horror e fantasy riservato alle opere prime, seconde o terze di registi emergenti.

Fatti non foste per viver come bruti avrebbe detto qualcuno che gli Abissi dell’Umano ha visto molto da vicino.

 

ANIARA – ROTTA SU MARTE

Titolo originale:Aniara

Regia: Pella Kagerman

Fotografia: Sophie Winqvist

Sceneggiatura: Pella Kågerman, Hugo Lilja

Musiche: Alexander Berg

Case di produzione: Meta Film Stockholm, Unbranded Pictures, Viaplay, Film Capital Stockholm Fond, Gotlands Filmfond, Ljud & Bildmedia

Fantascienza, Svezia, Danimarca, Usa, 2018

Cast:Emelie Garbers, Bianca Cruzeiro, Arvin Kananian

DVD; Blu-ray distribuito in Italia da Koch Media

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