Recensioni no image

Pubblicato il 8 Aprile 2010 | da Valerio Caprara

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L’uomo nell’ombra

Non temiamo paragoni (carta canta) sull’ammirazione per Roman Polanski. E ci schieriamo a favore del regista anche riguardo al procedimento penale per l’abuso della ninfetta minorenne che lo perseguita a distanza di oltre trent’anni, sorvolando sull’incoerenza dei supporter radical-chic stranamente inclini in questo caso ad abiurare dall’abc del politicamente corretto. Ma che “L’uomo nell’ombra” (“The Ghost Writer”) sia ciecamente innalzato sugli scudi perché sputa veleno sotto blanda metafora contro Tony Blair e l’alleanza angloamericana anti-Saddam, ci sembra davvero un caso di contenutismo vecchi tempi. Inquadriamo, invece, il film sceneggiato da Robert Harris sulla base del proprio, omonimo romanzo (edizione italiana Mondadori) nei suoi reali termini: si tratta di un political thriller di ordinaria confezione, tanto riuscito nel ritmo e nell’ambientazione (si svolge soprattutto su un’isola, evidentemente assai di moda nei blockbuster del momento) quanto semplicistico nel meccanismo di sceneggiatura, recitato su standard sindacali dal buono Ewan McGregor, dal cattivo Pierce Brosnan e da Kim Cattrall in libera uscita da “Sex and the City” e alquanto sprovvisto –a parte certi contrappunti di sarcasmo tipicamente polanskiano- di particolari illuminazioni di regia. Non si va al di là, insomma, del pamphlet che si autonobilita tirando in ballo tematiche a prova di recensore come l’ambizione umana, le teorie del complotto e il doppio gioco dei governi democratici.

Tutto parte da un sospetto incidente che toglie la vita allo scrivano incaricato di revisionare le memorie dell’ex primo ministro inglese Adam Lang, in procinto d’essere messo alla sbarra per avere esagerato (sic) nella lotta al terrorismo… Giunto nel buen retiro americano dove il politico s’è rifugiato in compagnia di moglie, segretaria e guardie del corpo, il diligente sostituto si accorgerà a sue spese di essersi cacciato in un incubo assai poco letterario. I cinéfili magari si accontenteranno del ritorno al cinema americano degli anni Settanta, ai “I tre giorni del condor” o “Perché un assassinio” che concentravano gli umori della contestazione nell’alveo di un genere sempreverde o del claustrofobico sentore hitchcockiano (quello minore, peraltro, modello “Il sipario strappato”); ma lo spettatore senza mitologie al seguito avrà difficoltà a reperire la novità de “L’uomo nell’ombra” rispetto al prevedibile calvario del protagonista nelle prevedibili spire della strategia della tensione prevedibilmente innescata dai fetentoni della Cia.

L’UOMO NELL’OMBRA

REGIA: ROMAN POLANSKI

CON: EWAN MCGREGOR, PIERCE BROSNAN, KIM CATTRALL, OLIVIA WILLIAMS, TOM WILKINSON

THRILLER – USA/GERMANIA 2010

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