Recensioni

Pubblicato il 31 Dicembre 2022 | da Valerio Caprara

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Le otto montagne***/Masquerade – Ladri d’amore ***/Vivere**

Le otto montagne”, scritto e diretto dalla coppia Van Groeningen-Vandermeersch trasponendo per lo schermo l’omonimo romanzo di Cognetti, celebra la montagna come collante di una storia di amicizia o meglio come unico luogo in cui per i due protagonisti è possibile ritrovarsi e comprendersi anche quando li separano i casi della vita. La maestosità della Val d’Aosta nota e cara a chi scrive è garantita, prim’ancora che dalla fotografia, dall’inusuale scelta del formato quadrato 4:3 che grazie anche all’uso di inquadrature fisse, zoom e campi lunghissimi riesce a dare profondità alle sequenze, abolire ogni sospetto d’oleografia e concentrarsi sulla narrazione mitigando il sentore di retorica mistica e conservatrice che il bel libro pure rilascia. La cognizione della relatività del tempo, che ruota attorno agli andirivieni dalla baita tirata su a quattro mani dal ragazzo di città Pietro e dal coetaneo montanaro Bruno, vi acquista un effetto magnetico peraltro in buona parte dovuto al carisma di Marinelli e Borghi, personaggi maschili positivi, dominanti e vivaddio belli (qualità disdegnate dal cinema femministicamente corretto). Sospinti da sentimenti vividi e caratteri asprigni, i due dovranno via via confrontarsi con il difficile imprinting familiare, le vocazioni e le aspirazioni dissimili, l’amore per le donne, i sogni perduti e le promesse fatte a sé stessi e agli altri. A dispetto di qualche sbavatura e ridondanza (specie negli intermezzi nepalesi), il film sa suscitare emozioni miste di felicità e malinconia, serenità e rimpianto, consapevolezza e smarrimento proprio come succede a chi ha avuto o ha la forza e la fortuna di potere salire in alta quota.  

Masquerade – Ladri d’amore” è una commedia noir-sexy che, evocando vagamente “Caccia al ladro” di Hitchcock, mette in scena lungo 142 minuti mai noiosi un perfido apologo sull’avidità e il cinismo non di rado peculiari della natura umana. Durante una festa Margot (Vacht) seduce nel modo più surreale e sfrenato mai visto al cinema Adrien (Niney), ex ballerino mantenuto dell’ex diva Martha (Adjani nell’istrionico ricalco della Norma Desmond di “Viale del tramonto”). Il gigolo perde la testa per la ragazza (dettaglio credibile al 100% considerando l’ustionante bellezza della Vacht) che a sua volta adesca e manipola uomini ricchi e fessi: i due s’intendono a meraviglia sia a letto, sia nei tranelli e ricatti orditi ai danni dei milionari della Costa Azzurra fino a quando… L’abilità del regista Bedos (“La belle époque”) sta nella scioltezza con cui dipana l’intrigo e nella sicurezza con cui gestisce il cast, tutti attori eccellenti in grado di destreggiarsi nel girotondo erotico (con surplus processuale) senza risultare del tutto buoni né cattivi, ma di volta in volta colpevoli e innocenti, astuti o ingenui, fortunati o scalognati. Puro intrattenimento s’intende, però di gran classe sciorinato su scenari glamour e innervato da un ghignante nichilismo che giudica i maschi schiavi del testosterone e le femmine all’occasione crudeli e truffaldine.

Rifare un capolavoro come “Vivere” di Kurosawa (1952) ha comportato un notevole azzardo ma il sudafricano Hermanus, supportato dalla nuova sceneggiatura firmata dal premio Nobel Ishiguro, ottiene con “Living” un alto risultato anche se il pessimismo del film originario ne risulta intensificato sino a trasmettere al pubblico un senso di mestizia insostenibile. Lo spostamento dell’ambientazione dal Giappone all’Inghilterra (restando però negli anni Cinquanta) fa anche sì che l’anziano protagonista Mr. Williams, interpretato dal veterano britannico Bill Nighy, si muova a suo pieno agio nelle atmosfere imbevute d’inglesità vintage –treni affollati d’impiegati in bombetta, uffici ricolmi di scartoffie, pause pranzo da Fortnum, pub dove cantare alticci vecchie ballate- che assumono contorni ancora più drammatici nel momento in cui sarà costretto a stravolgere la routine esistenziale di anonimo burocrate e a palesare la sua verace ma sempre trattenuta umanità. Tutto impeccabile, tutto ricalcato, tutto fossilizzato.

 

LE OTTO MONTAGNE

DRAMMATICO – ITALIA/BELGIO 2022 

Un film di Felix Van Groeningen, Charlotte Vandermeersch. Con Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Filippo Timi, Elena Lietti, Elisabetta Mazzullo, Surakshya Panta

 

 

MASQUERADE – LADRI D’AMORE

NOIR – Francia 2022

Un film di Nicolas Bedos. Con Pierre Niney, Marine Vacht, Isabelle Adjani, Francois Cluzet, Emmanuelle Devos, Laura Morante   

    

LIVING

DRAMMATICO – GRAN BRETAGNA/GIAPPONE/SVEZIA 2022 

Un film di Oliver Hermanus. Con Bill Nighy, Aimee Lou Wood, Alex Sharp, Tom Burke, Adrian Rawlins, Oliver Chris 

 

 

 

 

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