Recensioni

Pubblicato il 8 Novembre 2021 | da Valerio Caprara

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La serie tv “VITA DA CARLO”

La Filmauro potrebbe ritrovarsi prima in classifica come il Napoli di Spalletti. Lo deciderà ovviamente l’audience, ma intanto è confortante garantire che le 10 puntate di circa mezzora ciascuna visibili in streaming su Amazon Prime Video della serie “Vita da Carlo” portata a termine con una progettualità in Italia nient’affatto scontata da Verdone e i De Laurentiis padre e figlio garantiranno una ventata d’aria fresca nel magma alquanto indecifrabile dei prodotti destinati alle serate casalinghe. La genesi di questa rapsodia autoironica è chiara per tutti gli ammiratori del quasi settantunenne registattore romano, i cui aneddoti, le cui memorie e i cui flash di vita pubblica e privata hanno da sempre entusiasmato il pubblico non meno dei suoi cult movie: mai come in questa occasione la continuità tra l’affabulazione personale e la fantasia del narratore si è rivelata, insomma, tanto fluida, naturale, diremmo quasi inevitabile. Finzione e verità, che costituiscono com’è noto l’asse portante di ogni messinscena, quasi sempre finiscono per essere manipolate, ibridate, sovrapposte, rimodellate dal gusto e le tendenze del regista; in questo caso, invece, sono state allineate –anche grazie al contributo di un team importante di scrittura (Guaglianone, Zecca, Menotti, Plastino e Mastrogiovanni)- in una serie di corsie parallele che da un verso sembrano realizzate da un apostolo del cinema-verità, dall’altro, all’opposto, il risultato di una partenogenesi creativa (un Verdone in purezza). Tra le svarianti peripezie tragicomiche, il cui confine è situato all’estremità dei due elementi –mai troppo tragiche, mai troppo comiche-, i personaggi che fanno corona al deus ex machina non solo si distinguono per l’aderenza psicofisica, ma interpretano una specie di coro che a volte, come in Eschilo, riporta le riflessioni dell’autore e partecipa attivamente all’azione e altre volte, come in Sofocle, l’accompagna specchiandosi nella media della sua mentalità e dei suoi umori.

Succede così, per esempio, che il protagonista perennemente perplesso sogni beato di vincere la Palma d’oro a Cannes, mentre nella realtà si sta sottoponendo al notevole fastidio di una colonscopia. Oppure uno spiegazzato regista fanatico intellettuale gli parla di contrasto tra “uomo infinitesimale” e “natura infinita” promettendogli di finire sulla copertina dei “Cahiers du Cinéma”’, ma il produttore mangiafuoco, convinto che il maestro Murnau sia stato un ottimo centrocampista, gli urlerà in faccia che in quel copione “nun se capisce un c…”. Altro tormentone veritiero è quello della seconda (quasi prima) professione di medico che in tanti, fuori e dentro il mondo del cinema, abbiamo sperimentato con successo: nella aggraziata scansione degli episodi non a caso tutto torna e i tubetti, le gocce, gli sciroppi e le pasticche contrappuntano quelle diagnosi e quelle prescrizioni che secondo la miseria di un certificato universitario non dovrebbero spettargli. Per non sottrarre più sorprese ci limitiamo solo a segnalare come il protagonista, disponibile con tutti e quindi letteralmente perseguitato dall’invadenza dell’amore dei fan, non poteva certa tacere sui guai della sua amata città, la Capitale che sembra avere riconquistato proprio in questi giorni un assetto amministrativo, come dire, meno disastrato. La carriera di sindaco nel dormiveglia sia del del fisico, sia della ragione sembra, in effetti, tentarlo non poco, ma nel corso delle reiterate fantasticheria spunta fuori sul più bello l’esaltato che gli spara addosso… allora forse è meglio che il promesso genero, uno scansafatiche con la faccia, le abitudini e le movenze da schiaffi, gli prepari un piatto di spaghetti aglio e olio sancendo il diritto del “ggiovane” moderno e tutelato di vivere da parassita nel nido dell’anziano…

Le presenze di numerose guest star, infine, non sono fini a sé stesse né piazzate a casaccio in mezzo ai raccontini, bensì gli fanno credere ogni volta di avere trovato nel suo percorso dantesco il Virgilio indispensabile per sopravvivere nel caos. Performance che invece, come quando scatta il numero di Haber ubriacone notturno scespiriano, raggiungono vette di attonito e supremo disinganno.

 

VITA DA CARLO

SERIE TV AMAZON ORIGINAL – ITALIA 2021   ****

Regia di Carlo Verdone, Arnaldo Catinari. Con Carlo Verdone, Max Tortora, Anita Caprioli, Monica Guerritore, Antonio Bannò, Caterina De Angelis, Filippo Contri, Giada Benedetti

 

 

   

 

 

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